DI FRANCESCO FOSCHINO – Nell’aprile del 2012 il Comune di Matera ha istituito l’imposta di soggiorno, una possibilità offerta da una legge nazionale, che obbliga chi pernotta in strutture ricettive della città a versare una somma per ogni notte alle casse comunali tramite albergatori e gestori (2 o 1 euro a persona a notte, a seconda della categoria della struttura).
In una città come Matera, ciò equivale a circa 250mila euro annui, sulla base dei dati statistici dell’APT: nel 2013 ci sono stati 200.000 pernottamenti a Matera città per un totale presunto di 250.000 euro. A confermarlo è anche il bilancio di previsione del Comune per il 2013, che ipotizza un incasso di 220mila euro.
Nel 2014 tale somma è stata probabilmente superiore, e a queste vanno aggiunte le riscossioni da maggio a dicembre 2012. Ad essere cauti in due anni e mezzo grazie all’imposta di soggiorno dovrebbero essere giunti nelle casse comunali almeno 600.000 euro.
A questi si sarebbe potuta aggiungere la “tassa di ingresso” da 30 euro, da far pagare ai gruppi in bus che non pernottano in città. Purtroppo la delibera conteneva un banale errore (chiedeva la tassa ai bus che entravano nell’intero territorio comunale, invece di prevedere prima l’obbligo della sosta in un’area delimitata e quindi il pagamento della stessa sosta), è stata dichiarata illegittima nella formulazione e non è più stata riproposta o corretta, con un mancato introito pari almeno a 100.000 euro.
Queste somme, come esplicita la legge nazionale, devono essere obbligatoriamente utilizzate nel settore turistico, e rappresentano somme aggiuntive e non sostitutive sul bilancio del settore; non è un gioco a somma zero: il turismo deve aver avuto 600mila euro in più grazie all’imposta di soggiorno.
Le incongruenze però sono molteplici.
- Nei bilanci comunali di Matera l’imposta di soggiorno è presente solo come voce di entrata e non ne viene mai specificato l’utilizzo in uscita. L’incasso viene pertanto perso nel calderone generale, e il settore turistico non usufruisce di queste somme aggiuntive: difatti prima e dopo l’istituzione dell’imposta di soggiorno i soldi stanziati per il turismo sono rimasti immutati.
- A precisa domanda posta nell’aprile 2014 in un pubblico convegno all’ex assessore al turismo Alberto Giordano, sull’utilizzo di tali somme aggiuntive, fu risposto che le somme erano state destinate “almeno in parte alle luminarie natalizie di Via Annunziatella su richiesta dei commercianti della via”. Purtroppo tale utlizzo, oltre che discutibile, e che forse rientra nel Settore Commercio, non è contemplato dalla legge, che specifica bene cosa si intenda per spese nel settore turistico includendo il sostegno delle strutture ricettive, interventi di manutenzione, recupero e fruizione dei beni culturali, servizi pubblici locali destinati al turismo.
- Il processo decisionale sulla destinazione di tali somme, oltretutto è ben espresso dalla delibera che la istituisce, che chiarisce che la decisione spetta al Consiglio Comunale “attraverso un percorso di ampia partecipazione con le categorie degli operatori e dei lavoratori del settore”. Non risulta che il Consiglio Comunale si sia mai espresso su tale destinazione, e di sicuro non è mai stato attuato alcun percorso di partecipazione con gli operatori.
Al momento non si conosce l’ammontare delle entrate, la somma si perde nel calderone generale, il turismo non giova di fondi aggiuntivi e nessun confronto si è mai aperto circa il loro miglior utilizzo.
Alla luce di tali evidenze, l’Amministrazione Comunale dovrebbe immediatamente:
a. Specificare l’entità effettiva di tali entrate per gli anni passati
b. Dettagliare le modalità con cui verifica che le somme versate dagli albergatori corrispondano alle effettive presenze di ogni struttura
c. Dettagliare l’impiego che hanno avuto tali somme
d. Specificare il percorso decisionale che ha portato a tali impieghi
e. Evidenziare come l’entrata dell’imposta sia stata una somma aggiuntiva e non sostitutiva per il settore turistico
f. Reintrodurre la tassa di ingresso per i bus
g. Avviare un confronto aperto e fattivo con gli operatori del settore per determinare i futuri utilizzi
A solo titolo esemplificativo, con una somma di 250mila euro annui, destinati a crescere grazie al maggior flusso turistico, è possibile creare un terminal bus, oppure istituire ulteriori 4 corse di navette per/da Bari Palese, oppure istituire un servizio di navetta da e per Ferrandina scalo, per tutti i treni in partenza e in arrivo da Roma-Napoli-Salerno-Taranto, oppure istituire 4 infopoint turistici comunali con 3 addetti qualificati in ciascuno, oppure creare un servizio navetta ad alta frequenza da un parcheggio lontano dal centro verso i Sassi dove far convergere gli ospiti delle strutture e i turisti di giornata, liberando il centro e i Sassi dalle auto e offrendo un servizio da capitale, oppure ristrutturare 4 chiese rupestri ogni anno, oppure incentivare 25 nuove assunzioni nel settore ogni anno con un bonus da 10.000 euro ciascuna, e così via.
Utilizzare male e con processi poco chiari tali somme, è un lusso che non ci dovremmo permettere.
Interviste realizzate nel 2012 proprio sul tema della “Tassa di Soggiorno”
Eppure il Sindaco si mostra orgoglioso e soddisfatto dei risultati della sua amministrazione, e in ciò è supportato da importantissimi estimatori, come si è visto nell’incontro di qualche giorno fa al Comunale, dove addirittura ha potuto esibire un intervistatore prestigioso come Ruggero Po (evidentemente Giovanni Scandiffio non va più bene, per un Capital Sindaco).
Caro Francesco Foschino, con questi interventi irreprensibilmente analitici e super partes, lei sarà inevitabilmente annoverato tra i gufi, dagli spensierati e beati appassionati del 2019.
Secondo me hai letto il verbale della Commissione Bilancio di qualche mese fa !!!
Ahahahahahahah !!
Hai detto molte cose che il sottoscritto ha chiesto in quell’occasione, persino quella del ripristino del ticket d’ingresso per gli autobus !!
Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire !!!
Come la mettiamo, Foschino, con chi la navetta per Ferrandina Scalo non la vuole, non la richiede e non dice nulla sulla soppressione delle corse FAL Ferrandina Scalo-Matera delle 21 e delle 23,50? Come la mettiamo col sindaco Adduce, che così conclama:
Non serve piangere perché siamo senza ferrovia, bisogna declinare l’accessibilità con una nuova concezione di mobilità. Dobbiamo percorrere la strada della rete di relazioni, materiali e immateriali!? C’è chi con il pensiero riesce a piegare un chiodo; c’è chi, evidentemente, col pensiero, riesce a muovere treni anche inesistenti. Perché non suggerire l’assunzione di una persona dotata di poteri paranormali? Sarebbe cosa degna di Matera capitale della cultura europea 2019. Ti pare?