Anche il centro-destra arriva all’appuntamento con la campagna elettorale un po’ in ritardo e dopo un percorso abbastanza travagliato. Il “problema” principale, tra gli altri, ha un nome e cognome: Gianni Rosa. Ma alla fine è stato facile mettere d’accordo anche lui coi suoi “Fratelli d’Italia”, pena l’irrilevanza politica.
E quindi il centro-destra prova a mostrarsi combattivo e “potenzialmente” vincente. Esercizio non facile per chi è abituato a sedere tra i banchi dell’opposizione. Spesso sotto accusa, in tema di rinnovo di volti e quadri del partito, sono finiti i due generali Viceconte e Latronico. E questi temi siamo certi, si riproporranno puntualmente subito dopo le elezioni. Che vincano o meno.
Ma intanto la sala del San Domenico dopo aver tributato un ricordo al consigliere Romeo Sarra, prova a ritrovarsi ed a mostrarsi unito e compatto intorno alla figura di Tito Di Maggio: il principe del salotto, non salottiero a cui non piace la poltrona. Uomo “umile” e pacato ma sferzante nei giudizi. Di Maggio è tutto qui.
Non abbiamo altri elementi per immaginare una Regione sotto la sua guida. Possiamo augurargli il successo, salvo non ripetere l’esperienza amministrativa come assessore delle attività produttive a Matera, quando abbandonò il campo prematuramente.
Di questa ed altre cose abbiamo parlato proprio con lui, e non solo con lui, nel videoreportage incorporato in questo post. Buona visione