DI ANTONIO RIBBA – Non si conosce ancora il testo definitivo dei decreti portati ieri in Consiglio dei Ministri ma, almeno per quanto riguarda la Basilicata, si conosce già abbastanza, tanto per le vie ufficiali che per le ufficiose, riguardo alle linee di fondo della politica economica, sociale e culturale che il governo intende realizzare.
Una sintesi di alcuni punti rilevanti per la Regione:
- Vengono avocati al Ministero dell’Ambiente i poteri in materia di VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) sulle attività estrattive, anche per le procedure in corso.
- Vi è una previsione per tenere fuori dal Patto di Stabilità interno solo le royalties che riguardano le estrazioni aggiuntive che saranno realizzate in futuro.
- Parrebbe soppressa la Soprintendenza ai Beni Culturali, notizia di rilievo data ieri sera via Twitter dalla Soprintendente, Marta Ragozzino.
- La soppressione della Corte di Appello non farebbe parte del pacchetto di provvedimenti proposto ma, in realtà, l’ipotesi resta tutta intatta sullo sfondo.
La scelta di Renzi sulle royalties, fuori dal Patto solo per le estrazioni aggiuntive, se davvero vedrà questo epilogo, rappresenta un vero sberleffo al Governatore Pittella ed al Consiglio Regionale (nonché ai Lucani tutti). Infatti, non si dà alcuna risposta immediata in termini di risorse certe alla Regione e si sposta ad un futuro semi-indefinito la disponibilità di risorse aggiuntive, peraltro condizionali all’aumento delle estrazioni petrolifere!
In sostanza, l’amico Renzi ha trattato il ruggito di Marcello sulla Rivoluzione del Patto come il famoso Ruggito del Topo. La similitudine, in effetti, è forte: nel film del 1959, il minuscolo Ducato sulle Alpi francesi di Grand Fenwyck, con un’economia fondata sull’esportazione di vino, rischia la rovina per “colpa” degli USA. Allora, il Primo Ministro, Conte Rupert di Mountjoy (Peter Sellers) escogita l’ingegnosa idea di dichiarare guerra agli Stati Uniti.
Quindi divertimento, pur nella tragedia, assicurato, con il passaggio dalla Rivoluzione del Patto a quella del Pacco.
Insomma, si profila un vero disastro per la Basilicata, non ancora ufficialmente soppressa ma, di fatto, in via di chiusura per decreto.
Questa mattina abbiamo fatto un elenco su Twitter degli incarichi di prestigio, nazionali ed europei, ricoperti dai politici lucani. In effetti, la lista è davvero impressionante, si va dal super euro-deputato, Gianni Pittella, al capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, passando per vice-ministri e sottosegretari (Filippo Bubbico e Vito De Filippo), fino ad arrivare all’ala cattolica vicina al Ministro dei Beni Culturali, Franceschini (il proponente, tra le altre cose, della riforma delle Soprintendenze), rappresentata da Giampaolo D’Andrea, Capo di Gabinetto del Ministro, e da Salvatore Margiotta vice-presidente della Commissione di Vigilanza RAI.
A questi andrebbero aggiunti i non pochi parlamentari lucani, da Vincenzo Folino a Emma Fattorini, passando poi per Maria Antezza e Tito Di Maggio, senza dimenticare i transfughi Berlusconiani a pieno titolo nella maggioranza (alla Viceconte) e senza trascurare i parlamentari d’opposizione (ma, chiaramente, su una posizione ben distinta di responsabilità).
Su Twitter abbiamo usato un’espressione colorita sul peso politico effettivamente esercitato da questi illustri lucani, almeno alla luce della successione di provvedimenti governativi concernenti questa regione. Qui, tuttavia, riproponiamo il dubbio in una forma alternativa e più dubitativa: ma non è che questi incarichi, più che legittimare una reale rilevanza politica dei personaggi, svolgono la mera funzione di gratificare, con qualche medaglia più o meno di cartone, alcuni esponenti del ceto politico locale, preservandone al contempo l’irrilevanza sulle scelte strategiche, economiche e istituzionali, riguardanti la piccola ma ricchissima (di risorse) Basilicata?
Ma, negli ultimi trent’anni, avete mai visto o sentito uno dei nostri politici fare opposizione dall’interno riguardo alle decisioni governative? Tutti sonnacchiosi, tutti omertosi, tutti allineati e coperti. Avete mai letto di una mozione, una interrogazione, una interpellanza, in cui, dall’interno della maggioranza, si segnalasse al governo, con forza, qualche problema della Basilicata, che pure ne ha tanti? Insomma, avete mai visto i nostri uomini politici PDS, DS, PD esercitare l’attività di opposizione e di governo? Alcuni anni fa pubblicai solo una buona parte degli interventi di Michele Bianco in Parlamento, per appena dodici anni (gli ultimi tre li fece da malato). Poi andò a casa Ne ricavai un volume di oltre 400 pagine. E i nostri di oggi, di ieri e di avant’ieri che cosa possono esibire? Il Bubbico, se no, il De Filippo, se no, il D’Andrea, se no, come farebbero a fare i sotto-segretari? Come farebbe la Antezza a mantenersi eternamente a galla? Ma perché alcuni dei nostri non scoprono, anche loro, il bel mestiere di nonni?
Concordo in pieno quello che lei ha detto. Anzi io aggiungerei, per voler essere generosa, che qualche politico si è limitato a fare in determinate occasioni (quando non poteva farne a meno e/o solo per mettersi in mostra e dire che ci sono anch’io) il solito bel discorsetto con parole diverse al fine di prendere in giro i presenti che gli/le hanno anche applaudito, giustamente. Io francamente quelle poche volte che sono stata costretta ad ascoltarli mi sono sentita presa in giro. Le belle statuine non possono occuparsi di politica solo per sfruttare la propria posizione di prestigio che è stata possibile grazie ai numerosi parenti e “amici”. E quanto ci costano! E’ una vergogna! La vera politica che dovrebbe mirare al bene di tutti è ben altra cosa e, soprattutto, ha bisogno di persone oneste, capaci e competenti.