Pomeriggio di accesa polemica politica in Basilicata. Partono per primi, con un assalto all’arma bianca contro Filippo Bubbico, Vito Petrocelli e Mirella Liuzzi. Risponde a tono, a stretto giro di posta, Vincenzo Folino. Evidentemente, in quanto “saggio”, non è parsa opportuna, o non è stata possibile, una replica in prima persona di Bubbico.
Qual è il tema? Si direbbe, a prima vista, il lascito politico di Bubbico e del centrosinistra alla Basilicata. Il giudizio di Liuzzi e Petrocelli è piuttosto tranciante: un disastro completo. Folino, nella sua replica, elenca invece puntiglioso i meriti del riformismo lucano, mirabilmente incarnato nella presidenza del saggio Filippo.
Sullo sfondo della polemica si staglia invece la situazione politica nazionale di stallo completo, con difficile ricerca di soluzioni per la formazione di un governo e con le divisioni sempre più emergenti che colpiscono tanto il Partito democratico che il Movimento 5 Stelle.
Liuzzi e Petrocelli incarnano con coerenza la linea del Grillismo doc: mai accordi col nemico da abbattere. E, dunque, sparano ad alzo zero contro i futuri, potenziali alleati di governo. Forse, l’uscita allo scoperto di componenti del movimento che vogliono dialogare con il Pd, ha portato ad accentuare la polemica. In sostanza, è probabile che nei prossimi giorni, man mano che si avvicineranno le scadenze istituzionali più delicate, la febbre all’interno dei 5 Stelle salirà.
Diciamo che i due parlamentari, oltre a criticare la commissione dei saggi insediata da Napolitano, sovra-interpretano le intenzioni di Bersani. Infatti, dire che il segretario del Pd sta perseguendo in modo sotterraneo il governissimo, sembra davvero eccessivo. O, magari, è più che altro una speranza dei due cittadini portavoce!
Vincenzo Folino rivendica invece orgogliosamente le conquiste del centrosinistra lucano, nella prima fase del suo governo, e invita i due parlamentari a chiudere una campagna elettorale permanente. Ma, in effetti, se è permanente, come si può chiudere? Ovvero, noi eravamo in realtà piuttosto meravigliati dai toni bassi dei 5 Stelle negli ultimi tempi. Questa, così aggressiva, ci sembra essere la loro più intima natura!
Dunque, il dialogo tra riformismo (più o meno di qualità o più o meno scadente è questione di opinioni) e rivoluzione (per quanto con tratti populisti) è impossibile.
Riportiamo qui sotto un abstract essenziale del documento di Petrocelli e Liuzzi e, a seguire, un abstract di quello di Folino.
L’attacco di Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli
Il senatore Filippo Bubbico non cerchi di interpretare la politica e le volontà del Movimento 5 Stelle, come da sue dichiarazioni rilanciate dall’Ansa in data 3 aprile scorso, e pensi piuttosto a spiegare la sua fallimentare politica, che lo vede clientelarmente impegnato da più di 30 anni, prima come amministratore della Basilicata (per 3 mandati) e ora come parlamentare (è al terzo mandato anche qui) senza aver prodotto alcun benessere collettivo, tranne quelli della sua carriera politica personale. ….
Bubbico e il PDmenoelle, nel silenzio dell’opposizione del PDL, con la complicità dei vertici sindacali regionali, anch’essi subalterni agli interessi che hanno in Basilicata le cooperative della grande distribuzione e dell’agricoltura, le banche, e soprattutto le società minerarie e le multinazionali dell’energia, hanno venduto per 30 anni ai lucani false equazioni e sterili luoghi comuni, i più sfruttati e falsi dei quali sono: “petrolio uguale ricchezza” e “il petrolio porta occupazione”. Ma ricchezza e occupazione per chi?
I lucani sono stati finora ripagati con il piatto di lenticchie dell’elemosina del Bonus carburante e delle royalties da estrazione. ………
Dei 10 saggi presidenziali 3 sono riconducibili al PDmenoelle, area dalemiana, il che spiega chi forse comanda nel partito di Bersani, 3 al PDL, 1 alla Lega, 1 vicino al mondo bancario (dunque vicino a tutta la vecchia politica) e 2 a Monti, il nostro “Rigor Montis”, la maschera tecnico-politica del governissimo PDmenoelle/PDL della passata legislatura, che Bersani e Berlusconi, al di là delle ostilità di facciata, cercano in ogni modo di replicare anche in questa legislatura.
La difesa di Vincenzo Folino
Cari Liuzzi e Petrocelli, vi do una notizia: la campagna elettorale è finita. ……
Voglio ricordare a voi e a me stesso che Filippo Bubbico negli anni in cui ha governato la Regione ha interpretato una fase importante di crescita della Basilicata. Quando nessuno metteva in discussione i vecchi schemi, lui realizzò il primo accordo di federalismo solidale con la Regione Puglia, affrontando in termini positivi la questione delle risorse idriche……
Quando le compagnie petrolifere, nella quasi totale assenza di una legislazione ambientale di riferimento, facevano ciò che volevano, regalando qualche scuolabus in qualche Comune, e nessuno parlava di petrolio, Bubbico insieme a Di Nardo costruì un accordo con lo Stato e con l’Eni che oggi è consolidato e può considerarsi non più sufficiente e quindi da superare, ma allora fu il frutto di una battaglia politica difficilissima e combattuta in campo aperto, alla luce del sole, nell’interesse dei lucani…….
…..Le sue qualità e capacità sono state largamente apprezzate dagli altri amministratori regionali della sua epoca e in ambito nazionale, oltre che dai cittadini che dopo l’esperienza alla Regione lo hanno eletto in Parlamento, al punto da vederlo oggi protagonista come presidente della Commissione speciale del Senato e per questo motivo chiamato da Napolitano a far parte del gruppo di lavoro sui temi economici sul cui operato voi siete tanto scettici.
Ciò detto vorrei invitare i parlamentari lucani del Movimento 5 Stelle a superare la propaganda fatta di luoghi comuni trovati sulla rete a buon mercato ed a occuparsi seriamente dei problemi della Basilicata e dell’Italia. Dopo aver intercettato il voto di protesta, se ci dite finalmente cosa volete fare per la nostra regione il confronto democratico può certamente migliorare. Se invece preferite continuare con gli insulti fate pure, non vi seguiremo.
Queste dichiarazioni (“PDmenoelle/PDL”, “Rigor Montis” etc etc…) mi ricordano gli ultimi anni di carriera di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che stancamente riproponevano vecchie battute che non sortivano più nessun effetto se non una smorfia malinconica!
Però la riproposizione sistematica degli stessi tormentoni può essere un fattore di successo. Questa per esempio era la tesi di Boncompagni sul successo degli strampalati personaggi di Alto Gradimento. Mentre Arbore riteneva invece fosse questione di “intelligenza” e di “buoni argomenti”. Ai posteri, per quanto riguarda 5 Stelle……..
Un punto ancora irrisolto del duro comunicato di Liuzzi e Petrocelli riguarda il riferimento ad un misterioso commento di Bubbico pubblicato dall’Ansa il 3 aprile. Di certo non è l’aspetto centrale della vicenda, eppure non è semplice seguire le tracce dell’originaria esternazione di Bubbico che ha innescato la bagarre. Perlomeno, io sul sito dell’Ansa o in rete non ho trovato materiali, nè mi pare di aver visto su twitter o in rete dei link al Bubbico-Ansa. Tuttavia, avendo Bubbico esternato molto, in quanto saggio, in questi giorni, qualcosa in rete si trova. Intendo esternazioni in cui siano espressi giudizi severi da parte del Senatore sul Movimento 5 Stelle.
Questo qui sotto, riporto solo la parte bubbichiana, è abbastanza duro e data 3 aprile. Il link completo all’articolo è invece questo: http://www.mnews.it/2013/04/quirinale-prima-seduta-elezione.html
BUBBICO: BASTA OLTRAGGI DI GRILLO – “Io credo che quando si è titolari della fiducia di milioni di italiani si debba ragionare non più con gli slogan o gli atteggiamenti oltraggiosi. Si ha il dovere di dire cosa, come e quando per risolvere i problemi”. Così il senatore Pd Filippo Bubbico, uno dei dieci ‘saggi’ designati da Napolitano, ha ribattuto questa mattina ai microfoni di Radio Città Futura, all’accusa lanciata dal leader del M5S sul suo blog di essere ‘badanti della democrazia’. Mentre a chi ha parlato di un ‘commissariamento della politica’ Bubbico ha assicurato: “Dalle parole del Presidente Napolitano non deduco questo, tantomeno a questi gruppi vengono affidati compiti di natura politica. Il nostro compito è quello di verificare le possibili convergenze su priorità fondamentali sulle problematiche sociali ed economiche, e sugli assetti istituzionali, a partire dalla legge elettorale che non può che essere modificata nei tempi più veloci possibili ha specificato il senatore Pd”. Quanto alla durata del lavoro dei saggi, Bubbico dice: “Io credo che non possa che essere limitato nel tempo questo nostro lavoro: il tempo giusto verrà definito intanto dal mandato che il Presidente vorrà conferirci in maniera più puntuale dall’altro dall’evolversi delle situazioni politico istituzionali che mi auguro possano portarci in una condizione di ordinarietà, nella quale possa agire un Governo legittimato da una base parlamentare solida”.
Altra esternazione di Bubbico, piuttosto polemica verso 5Stelle è questa, del 1 aprile scorso. Mentre questo è il link: http://www.lettera43.it/politica/saggi-bubbico-vera-emergenza-e-sociale_4367589779.htm
«La vera emergenza è quella sociale. Bisogna intervenire subito a partire dal fisco», ha dichiarato Filippo Bubbico (Pd), uno dei saggi del gruppo economico nominati da Giorgio Napolitano in attesa di salire al Colle il 2 aprile per definire tempi e modi della ricognizione. Per il senatore democratico si punta al «rilancio economico e all’equità».
POLITICHE ATTIVE PER IL LAVORO. Bubbico ha bocciato la proposta del reddito di cittadinanza avanzata dal M5s: «Se non ci sono politiche attive per il lavoro sarebbe una forma moderna di assistenzialismo», ha aggiunto, «Se invece ragioniamo sulle politiche attive per il lavoro è possibile discutere e verificare l’efficacia di strumenti anche alternativi per assumere una decisione più congrua».
Per Bubbico i saggi devono essere concreti: «Se discutessimo del merito dei problemi ed evitassimo banalizzazioni aiuteremmo l’Italia a tornare ad una fisiologica dinamica democratica». «Ognuno è libero di esprimere le sue opinioni», ha concluso, «ma con la demagogia o con il populismo non si risolvono i problemi».
Diciamo che prima o poi verrà fuori pure la incriminata Ansa del 3 aprile citata in Liuzzi-Petrocelli. In ogni caso, è pure chiaro che i 2 Cittadini-Portavoce non avevano certo bisogno dell’Ansa per lanciare la loro intemerata.
Domani mattina avrò modo di consultare direttamente il “terminale” Ansa. Che anch’io in rete questo fantomatico comunicato del 3 aprile mica l’ho trovato in rete.
Chiedere a Petrocelli, lo escludo. Ha troppo lavoro da fare 🙂
Specialmente dopo che Folino gli ha detto che lavora troppo poco per l’italia e per la Basilicata e che perde il suo tempo a fare propaganda!
mentre fini dicitori, finissimi politici e “finississimi” amministratori dicevano, politicavano e amministravano, la basilicata (meglio chiamarla così, per comprometterne il brand e poi poter tornare al più evocativo lucania) affondava…ognuno di noi ha meriti e demeriti, sfido chiunque a dire che ha fatto sempre tutto bene nella propria vita…e di quegli errori qualche conseguenza ci sarà stata, più o meno grave… quello che non comprendo, nella difesa di folino, è capire, allora, se bubbico ha solo meriti, quali siano state le cause dell’attuale disastro… anche se poi il dubbio è che folino (come altri, d’altronde) pensi che vada tutto bene e che, se piccoli problemi ci sono, sono causa diretta della negativa congiuntura internazionale (il che ricorda molto berlusconi, per la verità)… trovo simpatico che folino chieda al m5s di dare ricette, proposte, di dire cosa bisogna fare, facendo finta di dimenticare (parlando con e alla pancia) che al governo ci sta lui e tutto il suo partito…del pdmenoelle fanno parte i presidenti provinciali di pz e mt, i sindaci dei due capoluoghi, il presidente della regione…per cui, delle due l’una: o siamo nella merda e non ce ne siamo accorti, oppure siamo in paradiso ma siamo talmente schizzinosi da essere sempre insoddisfatti….e, giusto per dirne una, il m5s alcuen proposte le ha già fatte ed una (zeroprivilegi) è stata persino discussa e bollata come demagogica e ridicola, dagli eredi di bubbico…la ghianda è caduta troppo lontano dall’albero oppure si sono fottuti pure l’albero?
Non entro nel merito di Bubbico saggio o non saggio. Certamente ci sono milioni di italiani più saggi di lui. E lui lo sa. Se dovessi dire che è saggio Bubbico, dovrei dire che lo sono anche Quagliariello, Giorgetti e gli altri sette, fra i quali non brilla nemmeno Onida. La verità è un’altra. Napolitano si è inventato dieci saggi, cercando nomi all’interno delle istituzioni, dove, tutto sommato, considerato come le stesse sono state riempite negli ultimi quarant’anni, regnano solo i mediocri, cioè i disposti a tutti i compromessi. Non è nemmeno un peccato che Napolitano non abbia trovato una donna. Non è detto da nessuna parte, infatti, che sesso femminile e saggezza si identifichino. Io non vorrei che passino per sagge la Santanché e la Mussolini, la Prestigiacomo e la Minetti, la Gelmini e la Carfagna, la Carlucci e la imprevedibile Bonino, troppo amica di Pannella, a suo volta grave esempio di grillismo ant litteram, nemico dell’articolo 18, amico della precarietà, della droga, delle amnistie generalizzate, ecc, ecc… Che se si chiede la rottamazione dei ruderi maschi, perché, donne, non chiedete anche la rottamazione delle…ruderi? Il discorso, in verità, è d’altro genere. Nessun saggio dirà nulla più di quello che sa mia madre novantatreenne. Nessuno dirà quanto costa alla nazione la corruzione al potere, di cui sono stati e sono partecipi, e comunque rappresentanti. Avranno semplicemente dato a Napolitano il tempo necessario per eleggere il Presidente della Repubblica, necessario punto di riferimento, se non si vuole il baratro. E Napolitano è saggio, perché è uomo della prima Repubblica, dei tempi in cui c’erano De Gasperi e Togliatti, Pietro Nenni e Amendola, La Malfa e Parri, che giravano con cappotti lisi. E visto che, come “saggio”, è voluto entrare in campo anche lui, a Folino chiederei che, per carità, al posto di inutili difese di ufficio, perché non dà un buon esempio di correttezza, dimettendosi da consigliere regionale e affrontando tutti i rischi della nuova situazione? Del resto, se, a suo tempo, decise di candidarsi alle politiche, era o non era perché, nell’interesse della Basilicata (s’intende), non intendeva più fare il consigliere regionale ed esprimere il suo impegno altrove? E allora? Perché non essere consequenziale fin in fondo? Quanto a Liuzzi e Petrocelli et ceteri, voglio dire loro che, se tanti nostri eletti avessero cessato di stare per Berlusconi e Bossi, e avessero avuto un rigurgito di dignità, oggi noi non saremmo là dove siamo. Un presidente della Repubblica ci serve e subito. Non è immorale scegliere il Paese invece del movimento. Lo prevede la Costituzione. Forse serve loro una risposta di Folino, quale io la auspico? Faccio di più. Dico la stessa cosa a Placido, sindaco di Rionero, per il quale ho votato. Che se anche lui si dimettesse da Sindaco, forse avrebbe la fiducia dei tanti Liuzzi e Petrocelli! Se si è candidato al Parlamento, evidentemente era perché era stanco di fare il Sindaco, esattamente come Folino era stanco di fare il consigliere regionale. O no? Forse, chissà, tanti Folino e tanti Placido, dimissionari, potrebbero aiutarci ad avere un buon Presidente della Repubblica.
Poi arriva Giovanni Angelino che in un comunicato stampa difende Bubbico e ti vien voglia cancellare ogni tuo precedente commento!
Quello di cui non si rendono conto le terze e quarte file del Pd e dintorni, che si ritengono investite della missione di difendere l’onore di Bubbico, è che in tal modo finiscono per renderti simpatico perfino un Vito Petrocelli! Non so se mi spiego.
vito petrocelli è altrettanto simpatico di antonio ribba, almeno per quello che mi riguarda!
circa angelino comncio ad avere sospetti che a scrivergli i comunicati sia materatown!
Suggerisco a Donato di inserire l’editoriale di Folino, pubblicato oggi sulla Nuova, nella sintesi multimediale del blog. Oggettivamente interessante e con qualche passaggio che denota una certa inclinazione di Vincenzo Folino per il giornalismo giudiziario.
http://www.vincenzofolino.it/index.php?option=com_content&view=article&id=968:l-amaro-lucano-di-marco-travaglio-sette-anni-dopo-&catid=38:legislatura-2010-2015&Itemid=188
In quanto a Gioschi, dopo l’inopinata affermazione secondo cui io sarei simpatico quanto Vito Petrocelli, ho deciso di togliergli il saluto.