MATERA – In questi giorni con Francesco Foschino, ce ne siamo andati in giro per la Murgia, e per la città di Matera per verificare quale fosse l’impatto visivo delle “pale eoliche” di cui molto si sta discutendo in città.
Tante sono le voci, e gli scontri anche di natura istituzionale, che animano il dibattito regionale. Stando agli stracci volati tra Marcello Pittella e Luca Braia per la Regione Basilicata da un lato e Rocco Rivelli e Salvatore Adduce per il Comune di Matera dall’altro, sembrerebbe quasi che queste 15 pale eoliche siano “il” problema” più grande da affrontare per preservare l’ambiente “murgiano” (sorgeranno sulla piana delle “Matine”).
La questione non è semplice da riassumere, ma il sottoscritto ha provato a farlo proprio in queste ultime settimane in diversi servizi.
Come spesso facciamo da queste parti non ci schieriamo aprioristicamente “pro” o “contro” un determinato intervento. Notiamo però che farsi un’idea sulla vicenda, basandoci sui vari comunicati stampa diffusi da Regione, Comune e Parco Murgia (oltre alle varie schegge impazzite di movimenti ed associazioni varie), con le elezioni di novembre alle porte, non è per niente semplice.
Dunque ci siamo recati sul posto, abbiamo preso un bel po’ di sole ed abbiamo rinfrancato lo spirito. Il risultato lo potete “apprezzare” (eventualmente) in questo video della durata di 18 minuti. Buona visione.
Prima di tutto grazie per aver fatto chiarezza e per lo splendido lavoro.
Quindi, tanto rumore per nulla?
Un vostro parere in merito a questa levata di scudi?
Parere molto personale. Non ho un parere. Sono orientato però al seguente pensiero: “se non devono sorgere le pale, allora eliminiamo anche i pannelli fotovoltaici che rappresentano un pugno nell’occhio ancora maggiore. Indipendentemente da tutto poi, Italcementi oltre all’impatto visivo, dovrebbe sparire per altre questioni in via di ‘approfondimento'” Morale della favola. Le strumentalizzazioni politiche inquinano l’ambiente, non consentono di essere informati correttamente e corrono il rischio di sporcare anche l’energia pulita.
I miei più vivi e vibranti complimenti per questa video-inchiesta. Utile ed interessante.
Ipotizzo che possiate aver commesso qualche errore di misurazione nelle vostre simulazioni. Ma a meno di errori gravi, il risultato è molto chiaro: i problemi ci sono e non sono piccoli ma la “deturpazione” del paesaggio è riservata all’area confinante con il Parco. Non c’è alcuna devastazione in corso del profilo della città candidata a capitale europea della cultura.
Naturalmente, è possibile che si concluda che la tutela della zona del Parco richieda la bocciatura del progetto e, personalmente, non avrei nulla da obiettare a questa conclusione.
Tuttavia, mi pareva un pò strano che Salvatore, Roberto e Cosimo, che non si tirano mai indietro quando si tratta di approvare o appoggiare un Piano Casa in variante, di eliminare verde pubblico, sempre assai sensibili ad esigenze di costruttori e di occupazione in edilizia, improvvisamente si fossero convertiti alla tutela estrema del paesaggio e dell’ambiente.
Ovviamente, se così invece fosse, e dunque se questa opposizione strenua alle Pale fosse l’inizio di una nuova era ambientale dell’amministrazione Adduce, allora prometto una pubblica ammenda.
Sono impressionato dalla chiarezza, l’obiettività e la completezza di questo reportage di Foschino e Mola. Questo è vero giornalismo professionale, i fatti separati dalle opinioni come si diceva una volta, e non opinioni senza fatti a cui ci ha male abituati tanta stampa e TV faziosa e politicizzata. Meritate quindi i complimenti di chiunque voglia farsi un’idea chiara su questa vicenda, uscendo dal polverone sollevato in questi giorni. Anzi ne raccomanderei la visione a tutti coloro che hanno un ruolo di una qualche influenza sul da farsi.
Davvero un ottimo reportage, vi faccio i complimenti e vi ringrazio.
Se la costruzione delle pale eoliche non porterà alcun vantaggio “materiale” al territorio materano, perché non permettere (anche in maniera esclusiva) ad imprenditori lucani di creare parchi eolici nell’ambito degli obiettivi del piano regionale? O magari aggiungere clausole di partecipazione obbligatoria della regione negli investimenti, e quindi nei ricavi?