Questa mattina ho avuto il privilegio di assistere poche ore dopo la scoperta, al ritrovamento di due “nuove” Cappelle – riccamente affrescate – all’interno del Duomo di Matera.
In particolare nel corso dei lavori condotti nella Cappella del Presepe di Altobello Persio, sono emersi sotto al pavimento i resti di due cappelle “preesistenti” che conservano importanti testimonianze di decorazione a fresco.
Secondo gli uffici di tutela del Mibact, che insieme al Comune e all’Arcidiocesi di Matera Irsina hanno diffuso nel pomeriggio un comunicato stampa ufficiale “tra gli affreschi ancora leggibili vi sono squisiti brani di sapore ancora tardomedievale ed altri già pienamente rinascimentali, vicini per qualità e cifra stilistica alle più importanti testimonianze della pittura non solo rupestre diffusa a Matera e nel territorio contermine”.
Questa mattina sul cantiere dei lavori in corso della Cattedrale, insieme ai rappresentanti dell’Arcidiocesi, c’erano l’architetto. Francesco Canestrini, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata con la dottoressa Marta Ragozzino, Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etoantropologici della Basilicata, insieme al RUP architetto Biagio La Fratta, al Direttore lavori, ingegner Antonio Persia e alla dottoressa Anna Maria Patrone in rappresentanza del dott. Antonio De Siena, Soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata, e ovviamente i Rappresentanti della dell’Arcidiocesi Matera – Irsina.
Tra le figure affrescate, ancora riconoscibili, ve ne sarebbero tre che con ogni probabilità raffigurano Maria SS della Bruna, patrona della Città, i due Santi medici (Cosma e Damiano) ed una figura di Vescovo (forse San Nicola). Inutile aggiungere a questo punto come sia necessario da parte degli enti e soprintendenze competenti approfondire le ricerche portando avanti con la massima attenzione il fondamentale scavo.
“Nei prossimi giorni” come gli stessi esperti dicono in un comunicato “sarà indetta una conferenza stampa per presentare l’importantissimo rinvenimento”. Nel video che segue abbiamo preferito lasciare intatti i “momenti” del primo contatto di molti dei presenti con i reperti per condividere con i nostri cari lettori non solo le immagini, ma appunto l’emozione provata. Buona visione
Caro Mola,
sarai anche un povero sciocco, come tu dici, ma socraticamente sei un saggio, perché sai di essere sciocco. Quanto a me, troppo preso da altre cose, anche dal dibattito sulla cultura, per cui sei riuscito a mettere insieme 850 persone (cosa di cui non è stato capace, in anni, il comitato 2019), ho ritardato a darti notizie sul ritrovamento degli affreschi nella Cattedrale, da te segnalati. E tu, giustamente, te ne rammarichi. Ma provvedo subito.
1. La Cappella, dove attualmente si trova il Presepe di Altobello Persio (1534 – 1536 , è stata creata, come spazio, tra il 1200 e il 1270. Voglio dire che è “spazio” aggiunto alla Cattedrale, quando questa era in fase di costruzione su altra chiesa, rubandolo al Cimitero.
2. Quello spazio, per l’appunto, fu “rubato” al Cimitero, che continuò ad esistere alla spalle del Presepe attuale, delimitato, in fondo, dalla vecchia chiesa di Sant’Eustachio e, in qua, dalla Cattedrale. Il Cimitero, cioè, si stendeva fra la chiesa di Sant’Eustachio e la Cattedrale..
3. Il Presepe fu eretto tra il 1534 e il 1536, in venti mesi, sopra una preesistente cappella di San Nicola, annessa al Cimitero e perciò cimiteriale. Scendeva giù per sei palmi (m.1,50)
4. Prima di arrivare alla Cappella di San Nicola (diventata dal 1536, ripeto, Cappella del Presepe) si incontravano gli altari De Danesiis (sulla destra) e De Simone (sulla sinistra)
5. A fianco alla Cappella di San Nicola, all’incirca dove ora è la Cappella dell’Annunziata, sulla sinistra, separate da un muro, c’erano altre tre Cappelle con altare: Cappelletta della famiglia Sanità, Cappelletta di San Giovanni e, in fondo, ultima e più grande, la Cappella di Santa Caterina.
6. Dalla Cappella di Santa Caterina, tramite una piccola porta, si continuava ad accedere al Cimitero e alla chiesa di Sant’Eustachio.
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Che cosa se ne ricava?
1. Che gli affreschi, ritrovati durante i recenti scavi, appartengono alla Cappella cimiteriale di San Nicola, affrescata prima del 1200 e, probabilmente, arricchita di ulteriori affreschi tra il 1200 e il 1534, anno in cui si decise di costruire il Presepe, alto sei palmi (m.1,50).
2 Quasi sicuramente, se si scavasse anche sul lato sinistro della Cappella dell’odierno Presepe, si troverebbero affreschi appartenenti alle Cappellette De Sanità, Sancti Johannis e Sanctae Catharinae.
Contento?
Un saluto e buona domenica.
Per una maggiore chiarezza. aggiungo che, poiché dagli scavi sembra che le Cappelle ipogee siano due, la seconda,a sinistra della Cappella Sancti Nicolai de Cimiterio, è la cappella Sanctae Catharinae. Spero che tutto sia confermato da una verifica diretta.
Cordialità