Secondo il nostro piccolo sondaggio fatto in casa, Bardi, candidato presidente del centrodestra, conduce a due settimane dal voto la corsa con il 36,5%, mentre Trerotola, candidato presidente per il centrosinistra, insegue con il 35,3%. Più staccato Mattia, Movimento 5 Stelle, al 24,4%. Ultimo è Tramutoli, Basilicata Possibile, al quale la nostra previsione attribuisce il 3,8%. L’affluenza è stimata al 50%, leggermente maggiore di quella delle regionali 2013.
Come è stata costruita la previsione.
Abbiamo chiesto a sei esponenti politici di primo piano delle tre coalizioni più accreditate per la vittoria alle prossime regionali di Basilicata, ed a due osservatori della politica lucana, di inviarci la propria previsione soggettiva sui risultati elettorali del 24 marzo. In termini di composizione di genere, si trattava di sei uomini e di due donne. Tuttavia, un esponente del Movimento 5 Stelle, pur avendo inizialmente aderito, non ci ha poi spedito i dati e, dunque, alla fine, il cosiddetto panel di previsione è stato composto da 7 membri, due donne e cinque uomini. Si noti che abbiamo, nella composizione del panel, quattro sottogruppi, ovvero i rappresentanti di tre coalizioni e il gruppo di esterni. A ciascun gruppo, fin dal principio, si è deciso comunque di attribuire un peso paritario del 25% nella composizione della previsione. Era stata cioè messa nel conto la possibilità di defezioni, ed anche per questo motivo si era scelto di non limitarsi ad un solo esponente per ciascun gruppo. Questo però significa, almeno per la previsione di Hyperbros, che uno vale due! In sostanza, la previsione inviataci dal nostro prestigioso rappresentante del M5S peserà comunque per il 25%.
Ai previsori è stato chiesto di indicare i dati percentuali per ciascun candidato alla presidenza e la previsione sull’affluenza.
La logica della previsione.
È abbastanza scontato che se tu chiedi ad un dirigente di primo piano di una coalizione in lotta per la vittoria, “dammi la tua previsione”, costui (o costei) indicherà vittorioso il proprio candidato presidente. In verità, sarebbe sorprendente, se non proprio disdicevole, se non lo facesse. Tuttavia, se nel canto individuale ci possono essere stecche, nel canto in coro queste tendono a scomparire (o almeno ad essere smussate). Sarà cioè la media pesata delle previsioni soggettive a correggere le inclinazioni individuali. Ma c’è anche un aspetto più sottile in questo approccio: le previsioni di parte possono essere interessanti non tanto per quello che dicono sulla propria coalizione ma, soprattutto, per quello che dicono sulle altre! In effetti, come si vedrà tra poco, il vantaggio del centrodestra è limitato ad un solo punto percentuale circa sul centrosinistra e, tuttavia, le previsioni sul centrodestra mostrano una dispersione nettamente inferiore a quella delle altre coalizioni. Il che è un indubbio segno di forza relativa.
Risultati.
Bardi risulta in lieve vantaggio su Trerotola, con 36,5 contro 35,3. Non disastroso il risultato di Mattia, con il 24,4, ma che implicherebbe pur sempre un quasi dimezzamento dei voti rispetto a un anno fa. Certo, sarà pure vero che non bisogna mescolare banane con pesce, tuttavia il M5S appare fuori dai giochi per la vittoria finale, cosa per nulla scontata fino a qualche mese fa. Tramutoli, con una stima del 3,8, pare destinato ad un ruolo di mera testimonianza in questa competizione elettorale.
Interessanti anche le indicazioni sui minimi e sui massimi valori espressi nelle previsioni per candidati e coalizioni. La dispersione maggiore affligge il M5S: il più pessimista ha indicato appena il 18%; il più ottimista, un ben più robusto 35%. Non piccola la dispersione nemmeno per Trerotola, con un minimo del 29 ed un massimo del 41 (per inciso, questo è il valore in assoluto più elevato espresso per un candidato presidente). Invece, assai meno disperse le previsioni per Bardi, comprese tra il 33 ed il 39,5%.
Qualche rapida conclusione.
Bardi e Trerotola sono troppo vicini, almeno secondo la valutazione aggregata del nostro panel, per poter chiamare già oggi un vincitore. Ma se davvero così stanno le cose, e il mio personale parere è che, punto più punto meno, questa previsione descriva bene lo stato dell’arte, allora le ultime due settimane di campagna elettorale saranno decisive.
In quanto al Movimento 5 Stelle, va sottolineato che nell’esperienza degli ultimi 6 anni si è sempre rivelato molto difficile fornire stime elettorali adeguate del consenso di cui effettivamente gode tra gli elettori. Ne consegue che la forte dispersione delle previsioni di voto per Mattia potrebbe anche riflettere una incertezza più strutturale, e non solo essere un riflesso dei variegati gusti personali. L’implicazione, dunque, è che da Mattia potrebbero venire le maggiori sorprese rispetto alla previsione centrale, sia al rialzo che al ribasso.
Infine, la possibile distribuzione dei seggi alle coalizioni. Sulla base di queste previsioni, alla coalizione vincente, cioè il centrodestra o il centrosinistra, andranno 12 seggi; alla coalizione classificata seconda andranno 5 o 6 seggi; alla terza, il Movimento 5 Stelle secondo i nostri dati, andranno da un minimo di 3 a un massimo di 4 seggi.
Buona prosecuzione di campagna elettorale a tutti.