Matera sta vivendo un momento straordinario, elezioni comunali così sentite non le ricordo. Prevederne l’esito è cosa assai difficile questa volta, e non mi dilungherò sui motivi, per questo vi rimando al “consueto” post di Antonio Ribba che pubblicheremo tra qualche tempo. Intanto continuiamo il racconto di questa campagna elettorale pubblicando uno scritto inviatoci da uno degli affezionati lettori del blog come contributo utile ad approfondire, per capirle, le logiche che muoveranno le scelte degli elettori materani. Luciano Di Palma ci ha inviato un contributo che pubblichiamo volentieri, preceduto da una breve descrizione – scritta di suo pugno – dell’autore del post.
Donato Mola
Perché voterò per De Ruggieri – di Luciano Di Palma
Sceglierò con convinzione De Ruggieri ritenendo questa candidatura un’occasione storica in un momento memorabile della nostra città per una serie di ragioni che cerco di sintetizzare
IL PASSATO
Solo per chi non lo sapesse o vuole consapevolmente ignorarlo, voglio ricordare che quest’uomo ha passionalmente dedicato l’intera vita alla scoperta, valorizzazione, divulgazione, creazione dell’ imponente patrimonio culturale che ha reso famosa ed ammirata Matera prima in Italia ed ora, possiamo dirlo orgogliosamente, nel mondo. Chi altri, dal finire degli anni 50, si rendeva conto e credeva fortemente che la vergogna nazionale dei Sassi poteva trasformarsi in una meraviglia nazionale? E senza quel primitivo nucleo ci sarebbero stati gli sviluppi successivi che ci portarono al riconoscimento UNESCO degli anni 90, alla candidatura a capitate europea culturale, fino alla vittoria? Sicuramente in tanti hanno contribuito con il loro impegno al successo e nessuno può ostentare un’esclusiva, ma chi altri può vantare una continuità di mezzo secolo di dedizione a questa mission?
Si potrà obiettare che nella gestione della cosa pubblica non esiste solo la cultura, ma bisogna muoversi a 360 gradi con praticità e conoscenza di problemi. Ebbene che De Ruggieri abbia dato prove di questa capacità, lo deduco da un personale ricordo quando, negli anni 90, tra gli operatori del settore sorse l’idea di un nuovo ospedale a Matera, e ci si rivolse come interlocutore privilegiato a De Ruggieri, allora consigliere regionale, che accolse con entusiasmo l’idea profondendo tutto il suo impegno in un palazzo regionale che sappiamo ha sempre privilegiato l’altro capoluogo. Il risultato, ovviamente col contributo fattivo anche di altri, fu la realizzazione in 3 anni dell’attuale struttura e per giunta nei limiti del budget previsto: un raro esempio di rispetto dei tempi e spese programmati in un’Italia dove spesso le opere pubbliche richiedono decadi e moltiplicazioni incredibili di costi. A questo passato politico dell’uomo qualcuno ha voluto dare una connotazione negativa, “anche lui è un politico”, ma chi voleva insediarsi stabilmente su poltrone varie, avrebbe mai scelto in Basilicata il partito repubblicano praticamente inesistente all’epoca, o piuttosto un più rassicurante grosso grasso partito storico tipo Democrazia Cristiana? Far nascere il PRI all’epoca era un’operazione che non si discosta molto dal creare una lista civica oggi, per cui si sceglie l’uomo, non il simbolo. E poi ricordo l’impegno nell’università materana, nella scuola nazionale del restauro ancora in cantiere ecc, tutte opere che meritano un rilancio ottenibile anche con l’apporto di un sindaco indipendente, realmente interessato e con le conoscenze dovute.
IL PRESENTE
Oggi De Ruggieri torna in campo dopo essersi sottoposto al giudizio di primarie civiche molto partecipate, caso unico in Italia, mentre altri che le hanno felicemente inventate, stavolta le hanno evitate per penose beghe interne locali del partito dominante e che non depone certo bene a loro favore. Una sventagliata di liste, come anche per altri candidati, sostiene De Ruggieri. Queste spaziano dalla sinistra alla destra tradizionale, per cui qualcuno ha parlato addirittura di deriva fascista, cosa francamente da derubricare ad amenità da campagna elettorale, pronunciate da chi sente scarseggiare gli argomenti. In realtà dimostra quale consenso bipartisan l’uomo riscuota, al di là degli schemi tradizionali da cui alcuni riescono finalmente ad uscire. Altri in modo più contenuto, parlano di strumento di rivalsa della borghesia materana, ma alle volte è curioso sentirlo dire da persone che con belle auto, belle case, belle vacanze ecc conducono una tranquilla vita borghese, ergendosi nel momento elettorale a rappresentanti del proletariato. La realtà è che, a parere di molti, le categorie novecentesche di destra e sinistra, di fascismo e comunismo, non esistono più come tali, dal momento che democrazia e capitale sono accettati da tutti e parlare dei massimi sistemi nell’elezione comunale appare quanto meno fuorviante dai problemi reali che interessano il cittadino materano: come verrà affrontato il problema rifiuti alla deriva, il consumo inutile di territorio proposto, le opere pubbliche mai terminate …. oltre logicamente al modo in cui arriveremo al 2019 e dopo. E queste scelte dipendono dal modus operandi dei singoli e non dai simboli sotto cui si presentano.
IL FUTURO
Ed eccoci dunque al domani. Sento insistentemente i suoi avversari accanirsi sull’età di De Ruggieri. Biologicamente parlando, chi lo ascolta resta stupefatto per la freschezza di pensiero, per la passionalità, per il dinamismo, per la proiezione mentale verso il futuro, qualità inesistenti in tante persone ben più giovani. Anagraficamente parlando, io dico che la sua età è un vantaggio, perché è la garanzia di non trovarsi di fronte ad un carrierista, un occupatore di poltrone, un politico eterno. L’unica figlia che ha da sistemare è la sua città, Matera, e terminato il suo mandato la affiderà ad altri scelti democraticamente e non da lotte spartitorie correntizie.
Trovo convincente d’altra parte la sua visione per cui il percorso verso il 2019 deve mirare ad idee ed opere che devono segnare la città ben oltre la fatidica data, la devono far decollare definitivamente e non deve essere un festival dell’effimero che spegne i suoi riflettori il 31 dicembre 2019. E poiché fino ad oggi le sue scelte si sono dimostrate vincenti in questo senso, sono convinto che saprà sfruttare al meglio questa specie di bancomat che è il nome di Matera in questo momento, senza nulla togliere alle capacità altrui. Perché in definitiva, esaurita la giostra della campagna elettorale, chiunque vinca, è giusto che la città torni unita nell’obiettivo come lo è stata prima della proclamazione, per meritare il successo.
Questa è un’occasione, anzi l’occasione da non lasciarsi sfuggire e De Ruggieri è una risorsa.