Gli osservatori critici che in queste ore hanno visto nella nomina a Direttore della Film Commission l’applicazione del “metodo De Filippo” (ovvero assumere presso di sé le voci critiche della stampa per metterle a tacere) forse ora saranno silenziati.
Intanto il gesto delle dimissioni a noi spiace parecchio e parecchio piace. In terra di comode sedute quale è quella lucana, lasciarne una è cosa che poteva fare solo un non-lucano. Anzi un calabro-lucano come “il direttore”. Con buona pace di un giornale che ci auguriamo ci regali un degno sostituto, e non sarà facile.