Sono bastati duecento voti sui duecentonovantasette per rappresentare il gruppo dei Democratici alla Camera dei Deputati.
Il giovane (di età) lucano (di nascita) Roberto Speranza è il nuovo capogruppo di questa legislatura tormentata e travagliata.
E peccato che “l’evento” almeno per noi lucani, sia stato oscurato dai portavoce bloggers nominati da Grillo e dalla Messa di inizio pontificato di Papa Francesco.
Il Quotidiano di Basilicata, fa il quotidiano di Basilicata e ci ricorda chi è Roberto Speranza. Noi ci uniamo al coro dei complimenti, riportando quelli che su Twitter, i suoi corregionali gli stanno inviando in questi minuti.
Per le foto ringraziamo l’onorevole Vincenzo Folino che a quanto sembra ha imparato a destreggiarsi anche con l’iPad 😉
Leggo stamattina un’intervista di Civati a Repubblica, in cui Roberto Speranza è ribattezzato Roberto Fiducia. Nel senso di un rinnovamento garantito e pilotato promosso da Bersani scegliendo persone di sua fiducia. Chiaramente Civati ha votato scheda bianca.
Non che Civati sia nella mia top ten, ma la definizione di rinnovamento pilotato in questo caso è azzeccata.
Sinceramente, faccio anche un pò fatica a comprendere tutto questo orgoglio nazionalistico per l’incarico di capogruppo dato ad un lucano. Per me se un friulano fosse stato più adatto al ruolo sarebbe andato bene ugualmente.
Non ti piace CIWA??!?!?
Un pò troppo liquido per i miei gusti più solidi. Ma bello e intelligente.
Aspetto ancora una risposta alle mie dieci domande, che volevano mettere a fuoco disfunzioni, errori, incrostazioni e personalismi all’interno del pd lucano, colpevole dei numerosi ritardi e dell’impoverimento che la regione accusa. Le speranze in lui riposte, al momento della sua elezione a segretario regionale, sono andate in gran parte tutte deluse, perché troppo soffocato e accerchiato egli è apparso da vecchi “padroni” del partito. Mi auguro che, dall’alto del suo nuovo incarico, sia più libero, sappia fare critiche e autocritiche, sappia porre, a livello nazionale, la centralità del Mezzogiorno (ricordando Amendola e Napolitano) e, all’interno del Mezzogiorno, il ‘caso Basilicata’, che è tutt’altro che un caso “felice”. Non può essere felice una regione da cui si scappa.
Ho seguito ieri con interesse 8 e mezzo di Lilli Gruber perché intervistava il neo capogruppo PD, il lucano Roberto Speranza. Sono rimasto impressionato!
Impressionato dalla portata oratoria di questo ragazzo di 34 anni che è stato capace di parlare per mezz’ora senza dire assolutamente nulla. Nonostante il tentativo della Gruber di interromperlo e riportarlo alla specifica domanda, lui proseguiva imperterrito per la sua strada come avvinto da un autocompiacimento di ascoltare se stesso. Lo stesso giornalista del Corriere della Sera gli ha poi fatto notare che non aveva detto nulla. E la Gruber ha poi sottolineato che nonostante la sua giovane età, sembra già un “politico” navigato, ma intendendolo nella versione negativa del termine. Nella sua stucchevole retorica si rincorrevano continuamente i termini “profondità”, “chiarezza”, “interlocuzione” e così via in un astrattismo assoluto che in pratica non concludeva niente di niente, almeno è questo che ho inteso io semplice mortale. Se non è così qualcuno che qui mi legge e magari conosce meglio Speranza, mi chiarisca meglio questo personaggio che sembra avviarsi a dominare la politica lucana per i prossimi 50 anni, visti i ritmi di rinnovamento che finora il partito regione ha mantenuto.
Ma credo che se questo è il nuovo che avanza nel PD …. ci sarà un futuro molto roseo per il M5S.
Confermo cio’ che dici. Se hai tempo qui trovi una recente intervista rilasciata dal giovane Speranza a questo blog: http://www.youtube.com/watch?v=j3Rm598elFI
E qui Vincenzo Viti (padre nobile della neo-lingua chiamata “vitese”) che in effetti in un fuori onda ammette ironicamente che… : http://youtu.be/14y4vyzQTH8?t=12s
Ho seguito parte della trasmissione. Roberto Speranza si esprime in effetti in un politichese colto. C’è pure da dire che in questo momento l’attività del dichiarare e del commentare è assai difficile per i dirigenti del Pd. A loro modo, risultano chiari ed efficaci solo i giovani turchi alla Orfini.
Diciamo che siamo sospesi tra l’Apocalisse di Grillo-Casaleggio (e di Foschino-Petrocelli a livello locale), l’inconcludenza politicista di Speranza e il settarismo minoritario degli Orfini. Tralasciando il centrodestra populista italiano.
E poi dice che uno prepara il passaporto.
Scusa Antonio ma chi è il Grillo locale e chi il Casaleggio locale?
Beh, in effetti Petrocelli non ha certo il carisma o la simpatia di Grillo e tu non sei visionario al livello di Casaleggio. Però in quanto a visione cupa della realtà congiunta ad una buona dose di integralismo e di messianismo il paragone calza.