“Merito e riforme all’epoca di Marcello Pittella” una riflessione di Tantone (Giovani Socialisti)

Marcello Pittella (Flickr)

Marcello Pittella (Flickr)

Pubblichiamo su HyperBros un articolo di Raffaele Tantone, segretario regionale dei giovani socialisti, che interviene sul tema caldo di “Merito e riforme all’epoca di Marcello Pittella”. Un parziale stimolo per le considerazioni di Tantone, che è da tempo impegnato nella riflessione su questi temi, è venuto dall’articolo di Antonio Ribba, “Uno spoils system in salsa Pittelliana” pubblicato ieri sul Quotidiano di Basilicata.

di RAFFAELE TANTONE – A seguito dell’articolo “spoil system in salsa pittelliana”, pubblicato dal prof. Ribba sulle pagine del Quotidiano, ed in considerazione degli eventi politici di questi giorni, su tutti “il gran rifiuto” opposto da Falotico alla nomina di supercommissario dei consorzi di bonifica, ho ritenuto opportuno offrire alcune riflessioni.

In primis condivido l’affermazione per cui non vi sarà molto spazio per il merito nell’ambito di nomine, “in assenza di riforme che introducano maggiori elementi di mercato nel nostro modello regionale di socialismo burocratico”.

Ecco perché da tempo proviamo a stimolare dibattito politico verso riforme orientate ad una visione liberal socialista dell’economia lucana, con l’obiettivo di attenuare gli effetti distorsivi prodotti dalla iper-regolazione ed invasività dell’intervento pubblico nell’economia, che in Basilicata si esplica soprattutto tramite le società parapubbliche.

Poiché ad oggi di tali soggetti, spesso rimangono solo dei cosiddetti “carrozzoni” oppure delle società in cerca d’autore, detentrici di una rendita economica derivante dalla gestione di un servizio pubblico locale in regime di monopolio.

In pratica oltre ad accorpare i possibili doppioni come Ater, consorzi di Bonifica ed industriali, dobbiamo anche valutare come e perché ci stiamo in questi enti. Ad esempio, l’ASI Matera ha una rilevante partecipazione in Tecnoparco Spa, che rappresenta il classico esempio di ente strumentale evolutosi in un attore anfibio del mercato.

Condividiamo anche la proposta, che ad onor del vero facemmo già 3 anni fa, di creare una società Idro energetica aperta all’ingresso dei privati, poiché la riteniamo l’unica soluzione per uscire dagli attuali conflitti d’interesse fra i soggetti pubblici , che risultano proprietari del bene acqua, ma anche concessionari del servizio idrico.

A chi indirizza critiche a tale proposta, basandole sulla necessità di controllo pubblico del bene acqua, rispondiamo proponendo l’adozione di un nuovo meccanismo di nomina dei dirigenti e degli amministratori di tali enti.

In pratica, attuando da subito quanto previsto nell’art.48 della nuova bozza di statuto, cioè un’audizione preventiva dei nominati da parte del Consiglio regionale, che ha il potere di impedire la nomina nel caso di parere negativo.

Di fatti negli scorsi giorni abbiamo proposto una sorta di audizione “social”. Per esser chiari, nel caso dei consorzi di bonifica, dopo l’indicazione di giunta, il commissario si sarebbe dovuto sottoporre al fuoco di fila di domande da parte dei consiglieri. Questi, in generale, hanno anche la possibilità di aprirsi ai social network per raccogliere domande specifiche e suggerimenti.

Tale sistema permetterebbe ai cittadini ed ai consiglieri di effettuare un vero controllo di merito sulle scelte compiute dalla giunta, ed andrebbe applicato anche alla nomina dei massimi dirigenti regionali. In realtà, noi esponenti del Psi lucano, andiamo ancora oltre ed in nome della riappropriazione del controllo pubblico sulle risorse naturali ed economiche di regione proponiamo la votazione diretta dei vertici di società sensibili.

E’ il caso dell’Acqua ed Energia o dell’ARPAB: laddove attualmente sono i sindaci per conto dei cittadini a votare amministratori che spesso non conoscono, non dovrebbe essere impossibile giungere all’elezione diretta tramite un vero azionariato popolare.

In conclusione, 3 anni fa eravamo considerati degli eretici a parlare di tali temi e dunque siamo lieti che adesso siano al centro del dibattito politico regionale. Tuttavia, continuiamo a registrare la mancanza di un luogo politico dove potersi confrontare con la coalizione, con l’evidente rischio di fallimento delle riforme, poiché auspicate ma non concordate.

Raffaele Tantone

2 Comments

  1. AntonioR, says:

    L’idea di un maggior coinvolgimento del Consiglio regionale nelle nomine, almeno in quelle di maggior rilievo e impatto, è condivisibile. Può andare bene anche un’attività di controllo “social” ma andrebbe regolamentata con attenzione per evitare rischi di processi ai candidati in piazze virtuali.
    Invece, avevo già a suo tempo espresso perplessità su elezioni dirette dei vertici di società a controllo pubblico o enti. In effetti, se si procedesse a riforme-accorpamenti, con ingresso di capitale privato e successiva quotazione in borsa, mi parrebbe poi problematico introdurre regole locali ad hoc.

  2. TANTO RAF says:

    ok tutti d’accordo su preaudizione potenzialmente social. concordo sul fatto che elezione diretta popolare può essere problematica,ma se siamo per l’ingresso dei privati lasciando al pubblico la maggioranza, si riproporrebbe tema di come il pubblico sceglie i suoi manager. ad esempio se distribuissimo o facessimo acquistare quote di Spa ai lucani, questi potrebbero votare all’assemblea dei soci scegliendo i loro amministratori, al momento lo fanno in completa solitudine i sindaci per conto loro,di fatti sindaci votano in assemblea in base al numero dei loro abitanti, non ricordo assemblee in cui si siano espressi in dissenso rispetto a spartizione partitocratica.

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