Le Parlamentarie lucane resuscitate: Folino contro Antezza. L’analisi di Morrone

Schermata-2013-06-01-alle-16.09.14di Michelangelo Morrone – Dai resoconti della stampa sembra che nella Direzione Regionale si ieri l’onorevole Vincenzo Folino abbia tirato in ballo “ben 10 mesi dopo” una “presunta” ingiustizia nei confronti di Angela Latorraca e da qui sono partite gazzarre social-mediatiche degne dei neomoralizzatori abilmente descritti da De Andrè o da Fedro (La volpe e l’uva) e dei nani e ballerine di memorie primorepubblichine. Prima di lanciarmi in attività commentistiche degne del celeberrimo “Processo del Lunedi” di biscardiana memoria mi sono andato a riprendere il regolamento delle Primarie per i Parlamentari del PD e da una prima lettura (fatta da un ingegnere e non da un avvocato) mi pare che lo scorrimento delle liste a seguito della rinuncia dell’onorevole Luongo fatta dalla Direzione Nazionale sia avvenuta in maniera regolamentare…. E mi fa specie che una persona intelligente e accorta come Vincenzo Folino prima di intervenire in Direzione non abbia ripercorso quel gennaio 2013… E mi fa ancor più specie che ci sia chi con acredine strumentalizzi le parole di Folino per fomentare…. Se poi ci sono altre interpretazioni fatemi sapere….
Secondo il metodo previsto dal regolamento (art. 6 Comma 1.c), questo l’ordine di preferenza definitivo emerso dalle parlamentarie:

1. Potenza 1 (Folino)
2. Matera 1 (Bubbico)
3. Potenza 2 (Luongo)
4. Potenza 3 (Margiotta)
5. Matera 2 (Antezza)
6. Potenza 4 (Latorraca)

Questo il percorso come normato dal Regolamento per le Primarie
Acquisiti i risultati delle primarie le Direzioni Regionali (Art. 6 comma 5) “formulano, nel rispetto dei risultati scaturiti dalle primarie negli ambiti provinciali/territoriali e dell’equilibrio di genere, le proposte da avanzare alla Direzione nazionale, articolandole tra Camera e Senato.”
A questo punto è stata inviata la proposta al Comitato Elettorale Nazionale che (Art. 6 comma 6) “assume le proposte delle Direzioni Regionali, le integra, d’intesa con i Segretari Regionali, con le proposte di cui all’art. 5, comma 1, lettera b del presente regolamento; interviene, ove necessario, per garantire l’attuazione delle regole a garanzia della rappresentanza di genere.”
Il Comitato elettorale nazionale (Art. 6 comma 7) “propone alla Direzione nazionale le candidature al Parlamento nazionale per l’esame e la definitiva approvazione.”
La Direzione Nazionale (Art. 5 comma 1.d) approva in via definitiva le liste per Camera e Senato nella seduta dell’8 gennaio 2013, sulla base delle diverse fasi del procedimento istruttorio di selezione delle candidature.

Poichè la Rinuncia di Antonio Luongo avviene a ridosso della Riunione della Commissione di Garanzia e quindi dopo che si è chiusa la fase di competenza della Direzione Regionale, la decisione finale competeva alla Direzione Nazionale.
La Direzione Nazionale non poteva fare altro che far scorrere la Lista della Camera come ha fatto.
Se la rinuncia dell’onorevole Antonio Luongo fosse arrivata nella fase di competenza della Direzione Regionale allora, come ipotizzato dall’onorevole Folino, ci sarebbe potuto essere uno scorrimento su base provinciale e Angela Latorraca passava da quarta e terza a Potenza.

Concludo con una frase di arboriana memoria: “ai poster (elettorali) l’ardua sentenza…”

One Comment

  1. AntonioR. says:

    Spero sia chiaro che aver criticato l’errore contenuto nell’intervento di Folino in direzione regionale, ovvero l’attacco a Maria Antezza “graziata” dal partito visto l’esito delle parlamentarie, e aver poi condiviso questa analisi di Morrone, non implica in alcun modo, da parte di Hyperbros, mancare di rispetto nei confronti di Angela Latorraca.
    Tutt’altro. Noi siamo consapevoli del grande risultato, in termini di consenso e dunque di stima politica da parte degli elettori Pd, ottenuto da Latorraca alle parlamentarie.
    Noi abbiamo inteso, invece, criticare sul piano delle regole e della logica politica l’attacco di Folino: mancanza della dovuta attenzione e rispetto verso città e provincia di Matera (per quanto il livello non strepitoso dei suoi dirigenti giustifichi ceffoni in faccia ripetuti); interpretazione di comodo delle regole delle parlamentarie, mescolando voti assoluti di Potenza e Matera, ovvero due province dalla diversa dimensione demografica.

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