Alessia Giammaria (con le foto di Andrea Mattiacci) sul Quotidiano della Basilicata di venerdì 1 febbraio 2013 inciampa in una microstoria emblematica dei tempi contemporanei.
Il signore ritratto di spalle, è piegato in un cassonetto in quel di Potenza. Sotto di lui in una scatola sono visibili dei tozzi di pane. Col filo di ferro prelevava il cibo tra i rifiuti.
Parlare di queste cose è difficile. Forse lo è anche commentarle. O forse è imbarazzante. Cosa dovrei scrivere? La “solita” reprimenda nei confronti della classe dirigente che mangia più del dovuto mentre ad altri manca il necessario? Dovrei scrivere dell’assenza nelle “agende elettorali e politiche” di un qualsiasi cenno a questo tema (i nuovi poveri)?
No. Al solito volo molto più in basso.
Paride Leporace (ancora per poco direttore del giornale) osservava, pure lui, che nessuno dei candidati ha commentato l’articolo in questione.
Oggi sul Quotidiano della #Basilicata ho pubblicato le foto di un signore che a Pz cerca pane nei cassonetti. Politica lucana silente. Tutta
— paride leporace (@pleporace) 01 febbraio 2013
Ognuno di noi, di questo ne sono certo, nelle proprie città ha osservato scene come quella immortalata. E spesso “tiriamo” avanti, dopo aver sospirato nella illusione di auto-assolverci pensando che “quella signora stava semplicemente “cercando qualcosa che le è caduto nel cassonetto”.
E anche al supermercato ormai è lecito chiedersi perchè quell’anziano signore, in coda alla cassa del supermercato davanti a noi, ha comprato “solo” mezzo chilo di pasta e una scatoletta di cibo per gatti. Il dubbio viene. Perchè i giornali, alcuni, ce lo raccontano quotidianamente.
Ma la cosa più interessante di tutta questa vicenda è che venerdì ho pubblicato la foto tratta dall’articolo del Quotidiano su Facebook. Anche lì nessun commento, nessuno dei “passanti” che si sia fermato ad osservare. Solo indifferenza.