La Basilicata morente sarà salvata dalla comunicazione?

Pittella-con-Arbitri DI ANTONIO RIBBA – Suppongo che il pensiero dei politici fissati per la comunicazione e il marketing sia che la realtà non esiste o che, perlomeno, essa sia secondaria. Invece, quello che davvero conta, sempre per i politici fissati per la comunicazione, è la rappresentazione della realtà e il suo racconto, fattori in grado di orientare le opinioni e le scelte dei cittadini e della pubblica opinione.

È questa l’unica spiegazione logica che io riesca a dare di alcuni aspetti sconcertanti della conferenza stampa tenuta ieri da Marcello Pittella per spiegare costi e benefici ottenuti dalla Basilicata alla luce del decreto “Sblocca Italia”, finalmente pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale.

Dopo le anticipazioni sulla versione del decreto portata al Consiglio dei Ministri del 29 agosto, vi era stata una durissima reazione del Presidente Pittella, culminata in uno scontro altrettanto duro con il Sottosegretario Vicari che, sconcertata, si chiedeva se il governatore non avesse per caso preso un colpo di sole.

In sostanza, la Vicari riteneva che i benefici per la Basilicata, derivanti sia dallo sblocco parziale delle royalties che da altri interventi, ad esempio la Card carburante e l’Ires fissata al 20%, fossero di grande rilievo e tali evidentemente da compensare i costi per la regione. Costi, come è noto, che sono in gran parte associati al rilevante aumento previsto nei prossimi anni per le estrazioni petrolifere.

Bene, io penso che il ceto politico dovrebbe trattare i cittadini da persone adulte e in grado di formarsi una opinione indipendente, soprattutto sulla base dei dati fattuali. Infatti, quali erano i punti ritenuti indigeribili nella versione del decreto datata 29 agosto? In particolare, i seguenti 2:

  1. Venivano di fatto avocati al Ministero dell’Ambiente i poteri in materia di VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) sulle attività estrattive, anche per le procedure in corso.
  2. Vi era una previsione per tenere fuori dal Patto di Stabilità interno solo le royalties riguardanti le estrazioni aggiuntive, realizzate in futuro, e con validità limitata al triennio 2015 – 2017.

In pratica, Pittella riteneva una mancia inaccettabile lo sblocco delle royalties legato a future estrazioni, ritenendo indispensabile per la Basilicata lo sblocco totale e immediato delle disponibilità, per un ammontare stimato in 166 milioni di euro, pena “la morte della Regione”. Inoltre, era ugualmente ritenuta inaccettabile la centralizzazione delle VIA.

Ora, quali sono le grandi novità introdotte nell’ultima versione, tali da entusiasmare Pittella e da indurlo all’affermazione che il primo tempo della partita si è chiuso con la Basilicata in vantaggio per uno a zero? (Ed anche tali da indurlo a passare dal gladiatorio “sono pronto a morire in battaglia”, al più prosaico “manterrò una interlocuzione istituzionale”?)

Nell’intento, appunto, di separare i fatti dalle opinioni, nonché dalla propaganda, abbiamo pensato di pubblicare sul blog i testi delle 2 versioni del decreto, ovvero quella portata in Consiglio dei Ministri il 29 agosto, finora un mezzo oggetto misterioso ma da tutti (noi) commentata e quella definitiva, prima del passaggio in Parlamento, del 12 settembre.

Come si potrà verificare, rispetto agli argomenti di interesse per la Basilicata, l’unica e vera differenza di rilievo riguarda l’articolo 4, che nella nuova versione prevede anche misure finanziarie a favore degli enti territoriali, dunque non una norma ad hoc per la Basilicata, ma più generale. Ieri il Governatore ha quantificato in 50 milioni di euro la quantità di risorse aggiuntive per il 2014 a favore della regione.

Detto dell’articolo 4, nella versione del 29 agosto, gli articoli di interesse vanno dal 43 al 47; nella versione in Gazzetta Ufficiale, dal 36 al 38.
Come si può vedere, in queste sezioni le differenze sono minime, se non nulle. E, comunque, seppur si ottiene su qualche versante qualcosina in più – ad esempio ora il riferimento è al quadriennio 2015–2018 per lo sblocco parziale delle royalties – al contempo le condizioni per l’ottenimento dei fondi fuori Patto rimangono comunque legate alla condizionalità di maggiori, future estrazioni.

Peraltro, è pure evidente come il Governatore sia fiducioso che si possa procedere rapidamente ad un forte aumento delle estrazioni di petrolio, visto che stima un introito da royalties fuori Patto di Stabilità pari a circa 100 milioni di euro annui!

Infine, e forse ancor più importante, anche per la procedura di concessione della VIA i due testi risultano pressoché identici.

Morale della favola. La situazione molto dura era per la Basilicata, alla luce del decreto del 29 agosto, e molto dura è restata, alla luce del decreto del 12 settembre. E, potendo cambiare poco i contenuti del decreto, si è scelto di cambiare molto i contenuti della comunicazione.

Tuttavia, ciò detto, resta condivisibile l’esortazione di Pittella ai parlamentari lucani a continuare il lavoro, in vista della conversione del decreto.
Questo lavoro dei parlamentari lucani dovrebbe essere mirato a rendere più nitidi, nonché maggiormente collocati nell’alveo della Costituzione, i termini della collaborazione Regione-Stato in tema di procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale. Inoltre, si dovrebbe mirare a rimuovere, o almeno a mitigare, quella odiosa condizionalità che lega la disponibilità di fondi aggiuntivi per la Regione ad un consistente aumento futuro delle estrazioni di petrolio.

In realtà, suppongo che tutti i parlamentari di Basilicata, del Pd (inclusi quelli non ringraziati da Pittella) e non, abbiano ben chiaro che la partita con il governo e lo Stato centrale è ancora più complessiva, includendo anche le recenti, inquietanti notizie su chiusure di Corti d’Appello e di Soprintendenze. Insomma, speriamo di avere d’ora in avanti, ai diversi livelli di responsabilità, meno spettacolo e più sostanza.

Nel “meno spettacolo”, inserirei senz’altro l’evitare in futuro iniziative strampalate e propagandistiche come l’approvazione di una Legge regionale rompi-Patto di Stabilità, già impugnata dal Governo e destinata ad essere cestinata dalla Corte Costituzionale.

E, sempre nel medesimo contesto, inserirei anche la giusta esortazione di Matteo Renzi alle Regioni: “Prima di partire con i proclami sulle scarse risorse disponibili e sui tagli che subìte, pensate a spendere bene le risorse di cui già disponete!”.

One Comment

  1. Kit Karson says:

    Un altro utile contributo per capire meglio i termini della questione. Ce n’era bisogno, visto che effettivamente, come si evidenzia nell’articolo, nei politici di oggi c’è tanta propaganda e poca onestà intellettuale, a cominciare dal capo del governo per finire all’ultimo dei consiglieri regionali. Grazie davvero, Professore!

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