Il sole gira intorno al Pd lucano

PDSOLEEppur si muove. La rivoluzione eliocentrica di Copernico e di Galileo, così contrastata e vilipesa nella sua epoca, pose il Sole al centro dell’universo. Il vecchio mondo Aristotelico-Tolemaico, geocentrico, resisteva strenuamente ma era finito per sempre.

Queste rivoluzioni nelle periferie forse non arrivano mai. Probabilmente, in Basilicata, si pensa che il Sole giri ancora intorno alla Terra o, per essere più precisi, che giri intorno al Pd. Tutto è immodificabile, tutto è immobile. Vent’anni fa, si avviò il nuovo ciclo del centrosinistra: Luongo, Folino, Bubbico, De Filippo, Antezza, Pittella Gianni, erano già tutti lì, in ruoli politici ed istituzionali di primo o di primissimo piano. Oggi, Folino e Antezza sono parlamentari, Bubbico e De Filippo sono vice-ministro e sottosegretario, Gianni Pittella è in predicato di ottenere il suo quarto mandato al Parlamento Europeo, mentre non si esclude che Antonio Luongo possa diventare il nuovo segretario regionale del Partito democratico.

Il massimo della rivoluzione che al momento il Pd sia riuscito ad esprimere nella regione consiste nell’apposizione del fratello di Pittella alla Presidenza regionale. Non dovremmo nemmeno trascurare la notevole carriera politica, regional-nazionale, di Roberto Speranza, forse l’esempio di maggior spessore politico e culturale del continuismo lucano.

Uno dice: se sono tutti lì, così ben conservati, ci sarà un perché. Vero, c’è sempre un perché, e in questo caso potrebbe trattarsi di un premio per i risultati ottenuti nelle direzioni politiche e-o nella conduzione dei governi regionali. In effetti, la Basilicata non è una regione che si stia spopolando o che tenda all’estinzione politica e demografica o che abbia sofferto di crisi politico-giudiziarie così gravi da determinare scioglimenti anticipati del Consiglio regionale.
Dunque, la vera spiegazione deve essere che il Pd è il centro immobile della Lucania e che intorno a questo centro immobile gravita tutto l’universo politico ed economico. Qui la rivoluzione Copernicana di Galileo non è mai arrivata. Al massimo, è arrivata la rivoluzione democratica di Marcello.

E il bello di questa storia è che il più forte candidato “di rinnovamento” alla segreteria regionale è il quarantenne Luca Braia! Per dire, uno che all’indomani della sua trionfale elezione a consigliere regionale, nel 2010, si inginocchiò a Maria Antezza ringraziandola pubblicamente per averlo scelto come suo figlioccio politico (il tutto alla presenza, semi-addormentata ma soddisfatta, del giovane segretario regionale dell’epoca, Speranza). In pratica, Braia è uno che potrebbe indurti a ritenere che sarebbe preferibile, a quel punto, addirittura il vecchio Luongo!

Conclusione: che il Sole continui pure a girare, tranquillo, intorno al Pd lucano.

2 Comments

  1. Giovanni Caserta says:

    Caro Mola,
    mi sono seduto davanti al computer con l’intento di commentare la posizione e la pertinacia dei due sottosegretari Filippo Bubbico e Vito De Filippo, ambedue con una propensione, nel nome e nel cognome, ad amare i cavalli. E mi trovo la nota di Ribba. Forse dall’amore dei cavalli è derivata la convinzione che Bubbico e De Filippo siano essi stessi cavalli di razza, di cui non si può fare a meno, anche se sono inquisiti. Sembra che la Basilicata sia da anni nelle condizioni di non esprimere un ministro; invece è nella condizione di esprimere molti sottosegretari. Attenzione a quel “sotto”! C’è stato un momento in cui la Basilicata ha avuto anche tre sotto-segretari. Che se si pensa che, con i due sotto-segretari, a capo della segreteria di Franceschini c’è l’on Giampaolo d’Andrea, anche lui “sotto”…. mi viene da calcolare che, se valesse il principio che per ogni duecentomila abitanti ci vuole un sotto-segretario, l’Italia, con i suoi sessanta milioni di abitanti, dovrebbe avere trecento sotto-segretari! Ma quale vantaggio ha avuto la nostra regione dai suoi numerosi “sotto”? In effetti il PD di Basilicata non offre spiccato esempio di originalità e autonomia. E’ stato ed è solo un partito non al potere, ma di potere, in cui, come a dama o a scacchi, il gioco è tutto nello spostamento delle pedine. Così si è creato il partito-regione, distributore di incarichi, premi, riconoscimenti di ogni genere, con gli inevitabili e sempre ben dosati spostamenti verso correnti, sempre “sotto” qualcuno che può dare qualcosa. Se penso che, al suo primo arrivo in Basilicata, Renzi fu lasciato completamente solo ed ora ha tanti seguaci!… Allora, ti ricordi?, alla sua prima venuta, a prendere pubblicamente le difese di Renzi, fui io solo, che non lo conosco e probabilmente non lo conoscerò mai. Perché De Filippo, D’Andrea e Bubbico devono fare i “sotto” ad ogni costo? Perché di loro non si può fare a meno, anche quando, come nel caso di De Filippo e Bubbico, sono inquisiti? Per carità, non voglio dire che De Filippo e Bubbico siano colpevoli. Però, è questione di immagine, di coerenza, umiltà e… perché è nell’interesse del partito che essi si dimettano. Né devono ritenersi indispensabili. Magari D’Andrea, De Filippo e Bubbico facessero vita da cittadini normali per qualche anno! Mi viene da chiedere: che se al posto di Bubbico, D’Andrea e De Filippo avessero chiamato Lucia Serino, Antonio Ribba, Raffaele Nigro, Franco Stella, Manuela Taratufolo, Giuseppe Appella, Rocco Papaleo, forse che ci troveremmo con sotto-segretari che valgono meno? O non è forse il momento, caro Bubbico, caro De Filippo, caro D’Andrea, di presentare il conto del vostro pluridecennale potere politico, stante una regione molto più povera di come vi era stata consegnata? E non è il caso di mettersi da parte? Questo, badate, come vuole Dante, dico non per astio e per inveggia, ma per amor vostro e della nostra terra. Posso?

  2. astronik says:

    La Basilicata è una regione laddove il sole, “quel” sole, pare non tramontare mai. Fin’ora, per lo meno, non è ancora tramontato…. una vera anomalia astrologica….

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