In questo fine settimana su Hyperbros un uno-due micidiale: oggi facciamo il punto sui non pochi aspiranti e candidati a sindaco di Matera; domani ci occupiamo dello stato dell’arte nel nostro pur sempre amato Pd di Basilicata.
Alle elezioni amministrative, ormai quasi fissate per il prossimo settembre, avremo quasi sicuramente l’usuale fioritura di candidature a Sindaco della città di Matera e la solita pletora di liste civiche e pseudo-civiche. Al momento di definito c’è poco o nulla ma più di qualcosa si muove.
Il Movimento 5 Stelle
Il M5S è per me croce e delizia. Conosco la preparazione e la freschezza di diversi esponenti materani del Movimento ma ritengo, ed ho pure le prove, che per loro la Politica resti un mistero. Il candidato Sindaco è stato già scelto anche se manca ancora l’ufficialità: dovrebbe essere, se non ci sarà un cambio in corsa di linea politica e di strategia, Domenico Bennardi. Ho conosciuto Domenico anni fa, in uno dei più vivaci forum materani, e penso sia persona colta e integra. Se questo sia sufficiente per essere un buon Sindaco di una media città italiana è da verificare. Bennardi ha superato prima Laureano, sostenuto da quasi tutti i maggiorenti materani, da Liuzzi a Perrino, ma stoppato direttamente dal livello nazionale per non aver superato i complicati scogli etico-regolamentari, e poi Gianni Schiuma, che per la verità era in pole position in una fase iniziale ma poi ha preferito lasciare campo libero e sostenere Bennardi. Schiuma è più sopportato che amato dalla nomenklatura, forse per via dei suoi trascorsi nei DS e nel Pd. Del resto, come è noto, nel M5S lucano si preferiscono in genere dei buoni Carneadi, pronti ad andar via alla prima occasione, piuttosto che dirigenti sperimentati.
Naturalmente, la scelta del M5S di non contaminarsi con le altre forze politiche del Centrosinistra avrà conseguenze importanti. La prima è che sarà un’altra battaglia di testimonianza, quella del Movimento. Con due, forse tre, liste a sostegno di Bennardi e la classica frammentazione delle amministrative, si può pensare Bennardi possa andare oltre il 15 – 20%? Difficile.
In effetti, e sempre a proposito della Politica, Mirella Liuzzi dovrebbe dipanare il mistero di come sia possibile sedere al governo nazionale con Salvatore Margiotta, esponente di lungo corso del Pd lucano e di origini democristiane, e al contempo ritenere il Pd materano, cioè Cifarelli e Adduce, di origini socialiste e comuniste, la personificazione del diavolo. Sono esercizi di equilibrismo, tra pragmatismo e settarismo, davvero degni di nota.
Secondo me questa sarebbe (stata) l’occasione per il M5S materano di entrare finalmente nella stanza dei bottoni, portando il proprio di contributo di idee e di freschezza politica. Infatti, con un Pd indebolito, e anche impaurito per il rischio di isolamento e sconfitta, si sarebbe potuto scegliere insieme al Centrosinistra un buon e nuovo candidato Sindaco e provare a stilare un progetto di rottura, sia con l’ordinaria gestione del potere del Pd materano che con i pasticci politici di cui si è rivelato capace il centrodestra al governo. Non so se questo sia ancora una occasione possibile ma, del resto, la legnosità del M5S è notoria.
Le Civiche di Centrosinistra e il Pd
A Matera se non hai un’associazione e se non promuovi una lista civica in occasione di elezioni amministrative non sei nessuno. Ho scoperto in questi giorni l’esistenza di Volt, presieduta da Eustachio Follia. Indagando in rete ho anche scoperto che l’inventore della rete di Volt, rete italiana ed europea, ha quasi subito abbandonato Volt per fondare Now. Sinceramente, sono troppo vecchio per queste amenità. Sia anche chiaro che sto qui facendo un discorso generale sulla liquidità dell’epoca contemporanea, cioè non discuto la qualità di persone come Follia.
Volt gioca spesso in tandem con Medeura, che è presieduta da Vincenzo Santochirico, che è anche Presidente della Fondazione Sassi. Vincenzo vorrebbe candidarsi a Sindaco in una coalizione che includa un gruppo di liste civiche più il Pd. Gode di qualche sostegno ed è di certo attrezzato, per cultura ed esperienza politica, per il cimento. De Ruggieri, bontà sua, non correrebbe per un altro mandato ma potrebbe essere il super Assessore alla Cultura se una coalizione di questo tipo dovesse vincere le elezioni. Può farcela Enzo? Ad occhio sembra difficile che Adduce, Cifarelli e il Killer (così affettuosamente definito) Muscaridola possano dare il via libera alla candidatura di Santochirico. Tuttavia, qualche ammiccamento è in corso. Per esempio, mi dicono che i consiglieri comunali vicini a Santochirico stanno puntellando la traballante maggioranza di De Ruggieri in quest’ultima fase di consiliatura. Peraltro, non si può nemmeno escludere che alla fine Santochirico si candidi comunque, con il sostegno di alcune liste, come quella dei Verdi, forse quella del Psi, e forse anche con il sostegno di Pasquale Doria, in allontanamento dai 5S.
Alla candidatura a Sindaco aspirerebbe pure l’area di Chiurazzi, lanciando in pista Patrizia Minardi. Anche questa candidatura appare però di difficile digestione per quel che resta del Pd materano.
E qui si arriva alla Coalizione Civica per Matera, aggregazione piuttosto composita con cui interagiscono i personaggi e le associazioni di cui sopra. Questa Coalizione ha anime in contrasto al suo interno, tra sinistri e moderati, eppure non si può escludere che il candidato sindaco del Csx venga fuori proprio da questo gruppo. Il nome forte sarebbe quello di Michele Plati, un passato un po’ girovago, ma sicuramente persona sia moderata che preparata. Il suo punto di forza, ma che per paradosso è anche il suo punto di debolezza, è che probabilmente il Pd convergerebbe sul suo nome. Plati al momento si dichiara “Fuori dai giochi e non molto interessato alla candidatura”. Io penso che i giochi si potrebbero riaprire e che il suo interesse potrebbe aumentare nelle prossime settimane.
Da quel che si sta dicendo appare chiaro che il Pd in questo momento gioca di rimessa. I denigratori dicono che con “il Pd non vuol parlare nessuno”, il che è un’esagerazione, visto che liste satelliti del Pd possono comunque valere intorno al 20% e dunque occorre farci i conti con questo partito. Però è vero che il suo gruppo dirigente ha consapevolezza del fatto di dover stare un passo indietro e sul dover concordare un candidato esterno al Pd, se si vuole essere competitivi e puntare alla vittoria. A mali estremi, il Pd candiderebbe un suo esponente, Lupo o Adduce o altri, ma a quel punto sarebbe destinato alla sconfitta. Almeno elettorale perché, come si è visto con De Ruggieri, il Pd di Matera ha comunque sette vite e otto bocche.
Non so molto per quanto riguarda Matera, di Italia viva, Antezza e Braia, e di Leu. Ma ritengo che anche il loro gioco non possa che essere di rimessa. Certo, da 10 anni a questa parte Antezza e Braia da un lato, e Adduce e Cifarelli dall’altro, non sono mai stati sulla stessa barca politica, perfino quando militavano nel medesimo partito. Figuriamoci ora. Essendo probabile il turno di ballottaggio ciò prefigura il solito folklore politico materano. Per non parlare del folklore politico del dopo ballottaggio.
Il Centrodestra
Stando così le cose, tra l’amore per l’irrilevanza che pervade il M5S e i Balcani di civiche e partiti del Csx, il Centrodestra non può che ritrovarsi favorito per Matera 2020. Malgrado sé.
Torna forte il nome del sempiterno Buccico, evidentemente la leva del 40 del secolo scorso deve avere delle qualità particolari, e torna anche il nome di Saverio Acito. Tuttavia, è possibile che Saverio, un altro sempreverde della politica materana, si stia sfilando dal mazzo dei candidati. Altri nomi in circolazione, soprattutto quelli lanciati dalla Lega, sembrano deboli e non proponibili. Forza Italia rivendica un diritto di primogenitura sulla candidatura per Matera ma si vedrà se questo diritto le sarà riconosciuto. Invece, un altro nome emergente degli ultimi giorni è quello di Enzo Acito, altra persona sicuramente preparata ed altro moderato sufficientemente flessibile.
Infine, una precisazione: quando si parla di Cdx e di Csx, a Matera e in Basilicata, occorre sempre tener presente che siamo terra di trasformismo e di melodramma, cioè che in fondo le posizioni politiche son sempre mobili qual piume al vento.
Comunque, vedremo nei prossimi aggiornamenti.
Antonio Ribba