Questa è una campagna elettorale che, comunque vada, è destinata ad essere ricordata per il ruolo centrale dei social media nella comunicazione col corpo elettorale. Tanto centrali che le grammatiche proprie di alcuni strumenti di interazione sociale hanno influenzato anche il modo di proporsi a quegli elettori che la rete non la “abitano” o la conoscono poco.
Questa campagna si combatte a colpi di #hashtag. E tra quelli cresciuti a “rete e politica”, ci sono senza dubbio i “grillini”.
La campagna in rete è nata e si sta sviluppando in maniera virale intorno alla parola #succede, spiegata poi dai candidati ai cittadini nel corso dei vari incontri, e reinterpretata in vari modi dai frequentatori del social network. Un vero successo. Tra i vari sostenitori del movimento, anche (e diciamo finalmente) alcuni professionisti della comunicazione visiva.
Stentavo a crederci. Quelli che ho incontrato in questo video-reportage (per una sorta di “par-condicio” anche questo della durata di 12 minuti come i due precedenti) non sono i grillini che mi aspettavo: inesperti, urlatori, sprovveduti e casinisti, spesso anche dotati di scarso senso dell’umorismo, quando questo è rivolto a loro.
Hanno scelto i propri candidati prima di tutti, hanno costruito un programma con il contributo dei territori, ed ora sono pronti alla campagna elettorale. E chissà… non succede che non succede, ma se succede (?).
P.S. All’inizio del video abbiamo incontrato il bravo e diligente Piero Quarto del Quotidiano, ne abbiamo approfittato per rubargli alcune battute su questo inizio di campagna elettorale.