Il Dossier Matera 2019 e le infrastrutture: il nuovo libro dei sogni?

dossier-mt2019Ho letto la bozza (allegata in coda al post) di Dossier per la candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019 e la prima cosa da fare, per non peccare di ingenerosità, è riconoscere la qualità del lavoro svolto da specialisti, gruppi di lavoro e amministrazione comunale.

Io sono scettico, da tempo, su questa iniziativa, sulla base di una difficoltà a riconoscere un ruolo di prestigio, di questo livello, alla mia bella ma piccola e limitata, rispetto all’Europa e al Mondo, città d’origine e, fattore non secondario, sulla base del grande fastidio che provo verso un ceto politico che non essendo all’altezza dei (difficili) compiti di governo, perfino ordinario, cavalca una spregiudicata operazione di marketing politico per coprire i propri fallimenti.

Tuttavia, questo breve commento critico, magari, potrà tornare anche utile ai progettisti del Dossier e della candidatura di Matera.

Ma si può utilizzare un linguaggio meno irritante e iperbolico?

Il documento, per iperboli, retorica e alcune stravaganze linguistiche, farà senz’altro la fortuna del sito satirico Materatown. Si legga, ad esempio, questa perla:

“Matera è oggi tra le città più sicure d’Italia: dal vicinato si sta passando naturalmente al co-housing, al co-living e al coworking, e ancor di più e meglio al crowdsourcing, con una produzione di nuova e più diffusa creatività sociale” (p. 10 Dossier)

In sostanza, sembra proprio che accanto al tradizionale provincialismo, di noi che facemmo il militare a Cuneo come più elevata esperienza di vita, in quest’epoca più evoluta, di “abitanti culturali”, si stia affermando un provincialismo più sofisticato, multilinguistico, che potremmo senz’altro definire “provincialismo dotto”.
Un’altra fastidiosa caratteristica del documento è nella esagerazione retorica, iperbolica, delle potenzialità di Matera, associate alla candidatura. Ma, su questo, non vorrei che fra le città in competizione si stesse scatenando una gara a chi la spara più grossa. Esempio:

“Matera è riuscita a diventare, senza smarrire la propria identità, una città capace di innovare ed aprirsi, che si candida per proporre al vecchio continente in crisi un modello di vita diverso, più lento e profondo, fondato sulla condivisione e la cittadinanza culturale attiva.”(p. 5 Dossier)

E ancora:

“Matera vuole ripensare per l’Europa del XXI secolo un modello diverso di vita urbana, all’interno della quale la cultura sarà la coesiva forza motrice.”(p. 6 Dossier)

Fossi un membro della commissione di selezione delle candidature, alla lettura di frasi roboanti e velleitarie come queste, rimanderei subito indietro il documento e suggerirei una ri-stesura più sobria e meno delirante. Matera che ripensa per L’Europa tutta un modello di vita alternativo? È davvero il caso di dire: Ma mi faccia il piacere!

Quasi 1 miliardo di euro previsto per spese in infrastrutture!

Il Dossier si compone di diverse sezioni ed io non sono un tuttologo né intendo qui scrivere un post di lunghezza indigeribile. Sui temi specifici culturali, attinenti al turismo e ad altro di rilevante contenuto nel Dossier lascio ad altri, più competenti di me in materia, il compito di discutere luci ed ombre del progetto. In particolare, sarà interessante leggere interventi su ciascuna delle 5 aree tematiche su cui si sviluppa la “narrazione della candidatura”.

Invece, voglio qui concentrarmi sul capitolo relativo alla progettazione di infrastrutture, intese in senso esteso come progetti per infrastrutture culturali, progetti di riqualificazione urbana e grandi infrastrutture materiali, al servizio della città e-o della regione. In effetti, la sezione sul tema è sconcertante, come minimo. Si definisce infatti una lista di possibili progetti, pubblici e semi-pubblici, che spaziano dalla metropolitana leggera alla tangenziale Ovest fino al Museo Demoetnoantropologico, per un totale di spesa previsto vicino ai 900 milioni di euro.

L’elenco di opere è talmente lungo e fitto, da far tornare alla mente la famosa lista Attolico, ambasciatore italiano a Berlino, di materie prime ed equipaggiamenti necessari per lo sforzo bellico italiano, consegnata a Von Ribbentrop, della quale il nostro ambasciatore disse: è una lista tale da stroncare un bue, se solo potesse leggerla!

Ci sono, perlomeno, due problemi fondamentali. Il primo si collega, almeno in parte, alle osservazioni su iperboli e retorica così pervasive del documento: una lista di progetti così lunga, e con una tale necessità finanziaria, non ha alcuna credibilità, in quanto evidentemente irrealizzabile. Al limite, per usare l’antica espressione Fanfaniana, trattasi di un puro libro dei sogni.

Poi c’è un secondo problema, legato alla valutazione delle capacità operative dell’amministrazione Adduce. Ma, dico, abbiate un po’di pazienza ed umiltà, se non proprio di serietà: non siete riusciti a spendere poche decine di milioni di fondi strutturali europei in questi ultimi tre anni e mezzo, anche destinati a quegli stessi progetti che ora riproponete, ed ora improvvisamente dovreste essere in grado di progettare ed eseguire in pochi anni opere pubbliche ad un ritmo di 150 milioni di euro, in media, per anno?

Si direbbe la logica del giocatore di poker perdente che, ormai ridotto in rovina, cerca il rilancio pazzo sul piatto della vita.
Altro elemento che rende di scarsa credibilità questa sezione infrastrutturale riguarda l’assenza di indicazioni sulle fonti di finanziamento. È vero che una parte dei progetti di mobilità è già inserita in piani regionali, o di altra natura, ma si può stimare che al massimo un 25% delle proposte complessive, forse esagerando, goda di una copertura già definita. Ma, forse, si ritiene che la candidatura a Capitale europea della cultura provocherà una riedizione del miracolo della manna dal cielo per Matera e per la regione Basilicata.

In verità, va aggiunto, la lista di progetti è molto attenta alle infrastrutture cosiddette materiali e molto meno, invece, alle immateriali. Ciò potrebbe rappresentare un altro limite. Tuttavia, non ritengo di dover insistere troppo su questo punto, in quanto implicherebbe il prendere assai sul serio l’intera sezione.

Infine, tra le tante proposte, merita attenzione la somma prevista di 40 milioni di euro per investimenti di riqualificazione dell’area ex Barilla (ma la somma è inclusiva anche di altri interventi sul quartiere Piccianello), con partecipazione mista pubblico-privato. In effetti, tutto si può dire di questa amministrazione, fuorché sia stata disattenta alle grandi operazioni immobiliari, nonché insensibile alle grandi strategie cultural-edificatorie messe in campo da noti imprenditori mecenati. Ecco, su questo punto me la sentirei di scommettere: metropolitana leggera, tangenziale e museo demoetc, di sicuro non tutte insieme e forse, volendo essere un po’ ottimisti, una delle 3 opere realizzate entro il 2019; d’altro canto, intervento sull’area Barilla con probabilità di realizzazione pari al 100%, e ben prima della scadenza del 2019.

3 Comments

  1. Giovanni Caserta says:

    Caro Mola,
    ho cominciato a leggere il dossier 2019. Mi sono fermato di colpo quando ho letto della missione di Matera, faro di luce e civiltà per l’Europa intera. Mi sono riempito di orgoglio leggendo che Matera è città “antropologica per eccellenza” (!?) e che io, “abitante culturale”(!?), per il fatto stesso di vivere a Matera, come Adduce, Antezza, Benedetto, Braia, Labarile, Santochirico, Tortorelli, Tosto, ecc., porto dentro di me “l’umanità delle generazioni passate” e , per di più, ho “una grande responsabilità verso la vita e i diritti di chi non è ancora nato”. Ho capito che dovevo annunciare la lieta novella a tutti i Paesi d’Europa, e oltre. Ho pensato di farlo con un messaggio in latino, lingua europea e internazionale per eccellenza, perché è bene ne leggano anche i francesi, notoriamente allergici all’inglese. Spero di meritare qualcosa dalla mia città. Qualcosa arriverà anche a te, caro Mola, che lo pubblichi e, come è giusto, a Ribba, che ci ha dato le prime notizie sul dossier. Ma ecco il testo, che spero sia di facile comprensione anche per chi ha lasciato il latino tanti anni fa. Intanto, ancora una volta grazie per la generosa ospitalità, buon lavoro e, mi raccomando … attento alle querele!
    tuo
    G. Caserta

    Ad omnes nationes quae partes sunt Europae

    Sic ab aeterno fata decreverunt! Mateola, parva urbs vero prope vicus, in parte sita humilis Italiae ad meridiem vertentis, vocata fuit ad Europae eiusque incolis salutem restituendam cum antiqua nobilisque terra infeliciter ad suam mortem declinaret. Hoc statuerunt fata fieret regnante Salvatore Adduce (nonne sunt nomina omina ?), praecipuis vero viris consulentibus summa sapientia praeditis omnibusque tamen advenis, cum in urbe Mateola, quamvis doctrinae cultrix vulgo diceretur, nullus erat qui doctus haberetur. Annus redemptionis, immo salvationis (a nomine regis regnantis), dii voluerunt bis millesimus esset undevicesimus. Sit igitur gratia diis; caput Europae summa sua humanitate Mateola eligatur; palma vel corona illi detur. Pro bono pacis.
    Valete

  2. AntonioR. says:

    Leggo che Angelo Tosto in consiglio comunale ha espresso il seguente concetto: “chi non è d’accordo con la candidatura Mt2019 è un cretino”.
    Io penso che Tosto abbia detto una cretinata, il che, da un punto di vista logico, non implica necessariamente che Tosto sia un cretino.

    Ho poi letto il comunicato di Pedicini del Pdl che attacca i parlamentari lucani 5Stelle per il non sostegno alla candidatura di Matera. Demagogia pura di chi sta per candidarsi alle regionali ed è alla caccia disperata di voti. Comunque, un avviso a candidandi ed a strateghi: il 90% dei cittadini di Matera e provincia non sa nulla di Mt2019. Del restante 10%, almeno l’8 è del tutto indifferente alla cosa.

  3. E tra l’altro a quanto pare, uno dei suoi giornalisti è un cretino 🙂

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