È solo campanilismo?

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo le riflessioni su alcuni fatti e dibattiti di attualità in regione Basilicata, nate dalla penna di un affezionato lettore di questo blog, Luciano Di Palma, ex medico ospedaliero in pensione. Buona lettura.

Così in genere vengono liquidate le lamentele che periodicamente partono da Matera e così sembra accadere nei palazzi regionali per questa novità che ha lasciati stupefatti tutti o quasi i materani me compreso: la diretta RAI del 31 dicembre si trasferisce a Potenza. Poiché credo ci sia ben altro a fondo di queste scelte, ho provato a esaminare qualche fatto alla radice del dualismo esistente in questa regione, non semplici opinioni, e mi piacerebbe che altri mi segnalassero se sbaglio dove sbaglio.

  • Esistono due capoluoghi molto vicini per peso demografico (circa 67000 PZ e 61000 MT), ma non per peso politico che è nettamente a favore della prima; infatti PZ può contare su una provincia di dimensioni doppie, quindi di rappresentanza doppia e costante maggioranza decisionale. Va aggiunto che negli anni ha inciso anche la qualità dei politici espressi con la loro autorità, a cominciare da Emilio Colombo, dominus incontrastato per mezzo secolo in questa piccola regione.
  • La supremazia potentina ha fatto si che passasse il concetto di Città-Regione, cioè accentramento totale di tutti i servizi nel capoluogo, tipo uffici regionali, Università, la sanità di livello, l’informazione con la TV pubblica, l’ente turismo e chi più ne ha più ne metta. Per contentino si diceva: PZ città dei servizi, MT città della cultura (e in tempi lontani si intendeva: a noi la sostanza, a voi le chiacchiere). E che quella fosse la sostanza lo dimostrano le migliaia di posti di lavoro generati da tutte queste istituzioni, spesso remunerati molto generosamente. Non per nulla per il mantenimento degli uffici regionali si spendono 29,4 milioni € pari a 50,8 € per abitante in Basilicata, mentre in Lazio e Lombardia se ne spendono 12,8 €. E che la fetta di gran lunga più grossa si riversi sulla città di Potenza lo dimostrano le dichiarazioni dei redditi più alte della media nazionale nel capoluogo, con ben 244 dichiaranti nel 2015 che superano i 120.000 € annui su un imponibile medio di 15.238 € dei lucani. Non essendoci un gran che di tessuto industriale o grandi attività professionali private, viene spontaneo pensare che i grandi redditi siano per la maggior parte di origine pubblica
  • Ma da alcuni anni è accaduto qualcosa di imprevisto ed imprevedibile: la troglodita Matera, la sorella minore sempre guardata con sufficienza e fastidio dalla maggiore, va verso un crescendo incontrollabile di riconoscimenti, da Patrimonio Culturale dell’Umanità, a location di produzioni hollywoodiane, fino al culmine dell’elezione a capitale europea della cultura 2019. Tutto questo si traduce in un flusso turistico impensabile anni addietro con tutte le attività che ne conseguono.
  • Tutto questo accade proprio mentre la città-Regione vive forse il suo momento peggiore sull’orlo della bancarotta di cui fino ad oggi nessuno pare responsabile, per cui viene generosamente salvata da un sostanzioso trasferimento di denaro di oltre 30 milioni dalle casse regionali, operazione mai vista prima per nessuna città d’Italia. Ricordiamo trattarsi di denaro di tutti i cittadini lucani, anche dei cittadini dei Comuni che con sacrifici hanno tenuto i conti in ordine, ed ora si pentono. E questo nonostante le dichiarazioni dello stesso Pittella che PZ ricevesse già prima molto di più in trasferimenti.
  • Questo impari odierno confronto provoca una giusta ed ovvia voglia di rinascita a Potenza per rimettersi in carreggiata nel suo ruolo di città-Regione. Ma, in mancanza di altre idee, si scopre che la cultura lasciata a MT può generare dei ritorni, per cui ora non passa giorno che sui media e social qualcuno non tessa gli elogi dei monumenti antichi e moderni di PZ, delle potenzialità turistiche ecc, non comprendendo minimamente che quanto sta accadendo a MT è l’effetto di una serie di concause irripetibili a PZ. Mi riferisco alla storia plurimillenaria che ha portato al fenomeno unico dei Sassi, alla dedizione di tanti per la loro valorizzazione, al significato antropologico, ai riconoscimenti continui, ecc.
  • Se è auspicabilissimo che i benefici turistici di MT abbiano ricadute per quanto possibile sulla Regione intera, è pur vero che il momento magico di questa vada potenziato al massimo come qualunque logica di mercato suggerirebbe per sfruttarne i benefici. Ma personaggi strabici nel chiuso dei palazzi della Regione pensano bene che per sentirsi pari a MT si debba sottrarre l’evento più risonante per trasferirlo nel vuoto turistico della città-Regione. Per chi urla che si tratta di fondi regionali e vanno distribuiti, bisogna ricordare che si tratta di fondi europei che vanno spesi per un potenziamento e specializzazione delle azioni di promozione turistica e senza “Matera2019” nessuno avrebbe concepito quella delibera in cui si cita in esclusiva la città di Matera come location. Peccato che le stesse persone che parlano di equità nella distribuzione di questi fondi non abbiano aperto bocca quando si dissipavano molti milioni per salvare PZ dalla bancarotta.
  • A rinforzare il trionfo della politica potentina ecco arrivare l’hashtag di Polese, aspirante segretario regionale del partito-Regione, che annuncia trionfante lo scippo con slogan calcistici “Coraggio potentini” accompagnandolo con l’altro annuncio che il S.Carlo sarà l’unico vero punto di riferimento sanitario per i lucani aprendo un’altra dolente pagina che meriterebbe ben altre considerazioni, ma io mi limito a questa
  • Si annuncia soddisfatti che nella Azienda Sanitaria Materana si sono realizzati tagli e risparmi per milioni (di per se potrebbe essere un fatto positivo), ma qualcuno si è accorto che secondo le graduatorie del Sole24ore per emigrazione sanitaria la provincia materana è ULTIMA in Italia su 110 province? Questo dato non è sufficiente per considerare fallimentare la gestione che è stata fatta? A qualcuno in Regione interessa minimamente perché questo accade al fine di contenere questi costi supplementari che superano nettamente i risparmi annunciati? Una spiegazione molto semplice sta nel fatto che a 30 km dalla città sorge un ospedale attrezzato ed efficiente (Acquaviva) ed a 60 un policlinico Universitario. Perché mai la gente dovrebbe sobbarcarsi un viaggio di 100 km fino a PZ con tutti i disagi annessi? È ovvio che la risposta dovrebbe essere un aumento dell’attrattiva dell’ospedale locale magari per invertire la tendenza, ma la fuga di diversi nomi apprezzati non ha fatto che peggiorare le cose.
  • Un ultimo accenno all’Università della Basilicata. Si gongola comunicando che nell’ultimo anno c’è una crescita di studenti quindi va tutto bene. Poi entrando nel merito si scopre che il dato è dovuto ad un incremento del 40% nell’unico dipartimento dislocato a MT, mentre a PZ se ne concentrano 5. Qualunque logica di mercato vorrebbe che gli investimenti si concentrassero dove c’è domanda e MT per il nome che si sta facendo e la dislocazione geografica che può contare sulla popolosa area murgiana sembra attrarre. Ma la città-Regione pensa bene di chiudere in questa sede corsi tipo ingegneria ed agraria e non bastano 10 anni per riconvertire il vecchio ospedale in studentato e sede unica.

Potrei concludere usando slogan da stadio alla Polese (coraggio materani), ma amando questa regione in toto, mi limito ad un invito ai politici materani di tutti i colori a non contrastarsi semplicemente gli uni con gli altri per recuperare posizioni, ma sostenere qualche volta all’unisono certe rivendicazioni sacrosante.

25 Comments

  1. Gianfranco says:

    Ben detto!

  2. Nunzio says:

    Parole al vento che nessuno di quelli che dovrebbero ascoltare ascolterá. L’analisi è ben fatta e la condivido.

  3. Cari amici ed anche non,
    L’analisi è corretta, amara ma corretta: e poi?
    Proprio i numeri della rappresentanza politica rendono impossibile qualsiasi intervento di buon senso.
    Un po’ come quando ci si illude che i parlamentari nazionali votino la riduzione delle prebende ai parlamentari nazionali.
    Allora che fare?
    Per le questioni tipo “capodanno 2016”, lasciar fare. La RAI avrà mai il coraggio (o la sfrontatezza) di impegnare la corazzata del capodanno RAI 1 a Potenza? Non credo ma, se lo facesse, la risposta verrebbe dall’Italia intera. Alle immagini dei Sassi che hanno incantato il mondo, succederanno le immagini del “serpentone” e una risata (o una pernacchia) li seppellirà.
    Piuttosto, concentriamoci su un obiettivo davvero alla nostra portata (che non riguarda solo Matera ma l’intera ragione): il completamento della ferrovia Matera-Ferrandina.
    Vi chiedete perché da 160 anni Matera è staccata dal resto d’Italia? Vi chiederte perché Il governatore Pittella si oppone ad un collegamento che collegherebbe Matera con Potenza e quindi favorirebbe l’intera Regione?
    Perché questo avviene proprio quando Potenza e la Basilicata avrebbero tutto da guadagnare dall’essere agganciati al “carro” di Matera?
    Perchè questa sottospecie di classe politica che ci ritroviamo non ha alcun interesse che la Basilicata si sviluppi, cioè si affranchi dal sistema dei contentini clientelari che l’hanno trasformata in una regione di assistiti, di emigrati (tantissimi giovani) e qualche pazzo che resta aggrappato con le unghie e con i denti al proprio lavoro ed alla propria gente.
    Lo sviluppo li renderebbe poco attrattivi per il voto di Lucani liberi che non avrebbero alcuna voglia di votare quei ceffi che rubavano persino sugli scontrini del tabaccaio, per non dire che si facevano pagare le gite con l’amante dalle casse Regionali.
    Quindi, non perdiamo tempo nel campanilismo becero è inutile in cui ci vogliono attirare.
    Puntiamo tutti alla Basilicata libera e unità: Matera con Potenza e tutti per lo sviluppo della Regione: a partire da un collegamento vero. La Ferrovia Matera-Ferrandina Potenza.
    Non perdiamo di vista l’obiettivo più rivoluzionario e concreto per una vera unità regionale

  4. Frischetto says:

    Tutti che si riempiono la bocca del termine “scippo” senza però ricordarsi chi ha portato il capodanno Rai a Matera…
    Dimenticando, inoltre, le critiche piovute su costui perché per molti erano “soldi buttati”, noi materani non ne avevamo bisogno perché comunque sempre sold out a capodanno, perché “la piazza poteva crollare” e altre fesserie di tale livello culturale…

  5. Nicola Locuratolo says:

    Turismo, cultura, sanità , università, aeroporto Pisticci, porti ionici sono settori di traino, settori attrattori,infrastrutture che attraggono interessi e portano tutta la nostra provincia ad agganciarsi all’Europa.
    Potenza becera, vedendo franare sotto i piedi questo predominio atavico sull’intero territorio regionale, osteggia questo inarrestabile movimento liberatorio, che pur avrerbbe il suo influsso positivo anche sul territorio della stessa Potenza, favorendo addirittura con l’uso del denaro lucano lo sviluppo dell’aeroporto di Pontecagnano in antitesi con quello di Pisticci.
    Ma l’ornmai inarrestabile cammino verso il futuro diverso per Matera e l’intero territorio regionale ci fa ben sperare anche nell’apporto della Nazione tutta: “Gli Italiani tutti, dalla Valle d’Aosta , Piemonte, Lombardia e Veneto a scendere fino a Palermo devono sapere che è loro
    precluso l’accesso a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 per la tracotanza vergognosa con cui il “nostro” Presidente di Regione Marcello Pittella, con la copertura dell’altro Pittella EuroDeputato, vuole cocciutamente mantenere nell’isolamento più totale la nostra città di Matera.Chiediamo a tutti gli Italiani di far sentire la loro voce ben
    più numerosi dei nostri pur sempre piccoli numeri.Voglio sperare di trovare il conforto ed il consenso di tanti di Voi cittadini e che una voce sola si innalzi dalla Vetta d’Italia fino all’isola di Lampedusa
    “ Si lasci che finalmente il treno delle FFSS arrivi a Matera
    Capitale Europea della Cultura 2019 ”(da Amazon.it “La Ferrovia “incompiuta” e beffarda” di Nicola Locuratolo)
    Auguri Matera che tu ti apra al futuro.

  6. anonimo says:

    Chi ha scritto è un vero giornalista! la maggiorparte degli altri si limitano solo a cantar storie!
    L’unico che analizza i dati.
    Mi chiedo come è possibile che dopo questi articoli ti riduci ad avere un blog aggiornato di tanto in tanto. Dovresti essere il primo giornalista di Matera ed avere un tv.
    Forza!

  7. Enzo Altieri says:

    Ma pensate a pulire i Sassi piuttosto.
    A noi di potenza, del capodanno di RAI1 non ce ne frega assolutamente niente!
    https://www.facebook.com/EnzAltieri/videos/vb.1261972146/10207161777583755/?type=2&theater

  8. Pietro says:

    Questi discorsi si potevano fare anni fa, ma adesso Matera sta avendo tantissimo… Quindi che andate trovando?
    La sola notte di capodanno vuole essere il problema? Quella del 2019 sicuramente la faranno a Matera, magari pure quella del 2018.

  9. Pino says:

    Condivido pienamente l’esposizione di Dipalma. Forse siamo ancora troppo presi (noi materani) dalla fregola di prendere quel che si può da questa “manna” che ci è “caduta” e non riusciamo a capire che rischiamo di prendere solo le briciole di quella che potrebbe essere un’occasione per dare un futuro davvero migliore alla comunità. Certo l’attuale classe politica dirigente locale non è di grande livello e di fatto è succube di quella potentina . Quindi …

  10. Kit Karson says:

    Prima provano ad aggiungere “Basilicata” al logo di Matera 2019 e falliscono, grazie anche allo scandalo del Petrolio del marzo scorso.
    Ora vogliono portare il Capodanno da Potenza a Matera.
    Vedo n questo atteggiamento tanta, tantissima miopia politica. Direi quasi grettezza.
    Solo facendo splendere di più una fonte luminosa si illumina anche ciò che le sta intorno.

  11. Filippo says:

    Concordo totalmente con quanto scrive il Dott. Di Palma. Peccato che nella sua lunga analisi manchi qualunque riferimento al Sindaco di Matera De Ruggieri che con tanta indifferenza (se non complicità) permette che Matera venga così vituperata e defraudata. Non sarà per caso perché lo stesso Di Palma in piena campagna elettorale, proprio su questo sito, più di un anno fa, scriveva di De Ruggieri:

    “Quest’uomo ha passionalmente dedicato l’intera vita alla scoperta, valorizzazione, divulgazione, creazione dell’ imponente patrimonio culturale che ha reso famosa ed ammirata Matera prima in Italia ed ora, possiamo dirlo orgogliosamente, nel mondo!”

    “Chi ascolta De Ruggieri resta stupefatto per la freschezza di pensiero, per la passionalità, per il dinamismo, per la proiezione mentale verso il futuro”

    “Trovo convincente d’altra parte la sua visione verso il 2019. Sono convinto che saprà sfruttare al meglio questa specie di bancomat che è il nome di Matera in questo momento”

    Ecco, magari, prima di addentrarsi in lunghe dissertazioni, certi opinionisti dovrebbero avere l’onestà intellettuale di esordire nei loro scritti con un “mi dispiace ma mi ero sbagliato”.

    • Luciano says:

      Caro Filippo, vuoi proprio tirarmi per la giacca nella faida politica cittadina, che è esattamente il contrario di quello che auspico nella chiusura del mio post. Comunque siccome una risposta ti è dovuta, ti dico subito che non vedo dove sono le contraddizioni che tu dai per scontate e non rinnego niente di quello che scrissi su DR. Circa la prima citazione riguardo il suo passato, cosa è’ falso o cosa è cambiato? Dimmelo tu se sai qualcosa di nuovo. Circa la seconda riguardo il presente, rimango dell’avviso che è piuttosto raro trovare un ottantenne così attivo, vorrò vedere te e me quando saremo di quell’eta’. Circa il futuro nessuno ha la sfera di cristallo per indovinarlo con esattezza, si possono solo fare auspici e per giudicare se i miei erano errati io aspetto la conclusione dei 5 anni di mandato. Per te sicuramente la cosa è differente perché hai già hai una risposta e magari già preconfezionata fin dallo scorso anno, identificando nel sindaco il responsabile di tutto. Sei forse tra quei rappresentanti o fan locali del partitoregione (senza cognome potresti essere chiunque) che stanno facendo i salti mortali per attribuire al sindaco di Matera le responsabilità delle scelte sciagurate del loro stesso partitoregione a Potenza? Credi proprio che sarebbe andata diversamente avendo come rappresentanti uno di quei personaggi che nonostante una batosta di quella portata non hanno fatto un minimo di autocritica, (pensa un po’ a Cameron che ha dato le dimissioni il giorno dopo aver perso il referendum) non hanno modificato una virgola negli organigrammi con la speranza di tornare al potere, impedendo l’emersione di qualche giovane o di nuove idee, e partecipano a quella guerra per bande che si vive nel partito regione attuale, incapace di darsi un segretario, di organizzare un congresso e via dicendola non so da quanto tempo? È’ questo quello che vuoi? Per quanto mi riguarda non ho legami con partiti e gruppi e sono abituato a farmi un giudizio su uomini e fatti presi singolarmente, non ho pregiudizi di parte e quindi quella brutta abitudine di esprimere una opinione solo in base a chi lo dice. Già opinioni, perché le mie sono semplici opinioni di un materano come fai tu senza nessuna pretesa di essere un professionista come vorresti far intendere e non saranno le tue diverse vedute a farmi smettere. Il mio mestiere era ed è un altro. Comunque come contentino finale ti dico che se DR in questa frangente alzasse un po’ di piu il tono della voce sugli ultimi accadimenti, farebbe piacere anche a me

      • Filippo says:

        Caro Luciano, ti voglio subito rassicurare. Ti sembrerà strano, ma non amare incondizionatamente De Ruggieri non vuol dire essere un sostenitore di Adduce o un “fan locale del partitoregione”.
        Ti do anche una notizia: si può essere liberi pensatori e credere che Adduce abbia amministrato male la città, ritenere il PD un comitato d’affari e contemporaneamente pensare che De Ruggieri sia stato sopravvalutato sia dal punto di vista culturale (ma questo è un discorso a parte) che politico e che soprattutto sia incapace a fare il Sindaco.
        Su una cosa però hai ragione. Ho voluto tirarti dentro la “faida cittadina” e l’ho fatto perchè, a mio parere, ti eri limitato, come tanti legittimi sostenitori di De Ruggieri, a infilarti dentro la più confortevole ed auto-assolutoria “faida regionale” senza ricordare (o facendo finta) che Matera ha un Sindaco e che tra le sue priorità vi è quella di difendere gli interessi e il buon nome della città che amministra.
        Vedo troppa gente in giro prendersela con Pittella (intendiamoci, a mia memoria il peggior Presidente che la Basilicata abbia mai avuto!) con Potenza tiranna ed usurpatrice, con Polese lo straniero
        invasore senza minimamente far cenno che esistono politici materani che supinamente accettano che la loro città venga umiliata a favore del capoluogo di Regione, senza muovere un dito. E parlo certamente dei vari Bradascio, Cifarelli, Braia ma soprattutto del nostro Sindaco che dovrebbe imparare a sbattere i pugni sul tavolo arrivando anche a dimettersi non fosse altro per evitare giuste accuse di complicità.
        Come vedi chiedo molto di più che “alzare un pochino il tono della voce” come tu gli suggerisci, anche se apprezzo la tua buona volontà. Dammi atto però che c’è voluto il mio commento per fartelo dire sperando che non ti sia costata troppo sofferenza.
        Un caro saluto
        Filippo Santoiemma

        • Luciano says:

          Quello che più mi dispiace e questo vedere materani incolparsi l’un l’altro per la tracotanza di Potenza. (E con questo termine mi riferisco ovviamente alla politica e non ai singoli cittadini di quella città dove anch’io ho amici e parenti e conosco tantissime persone squisite). Ma mentre i politici potentini si accapigliano in casa loro per le solite lotte spartitorie o comunque vogliamo chiamarle, ma diventano compattissimi quando si tratta di difendere i loro interessi nei nostri confronti, non vedo accadere lo stesso qui da noi dove si procede in ordine sparso con inconcludenti atti di accusa reciproca. Quello che il mio post voleva evidenziare e che ci troviamo di fronte ad un chiaro caso di abuso di posizione dominante, così si chiamerebbe in economia e l’Authority di controllo l’avrebbe già sanzionato adeguatamente. Ma in politica non esiste purtroppo. Allora questa competizione sulla purezza in cui mi stai trascinando, cioè se io sono più immacolato politicamente di te, non produce nulla di positivo in questa situazione, magari si finisce solo ad attacchi personali. Per questo non replicherò oltre per evitare che diventi un dialogo a due che se vuoi possiamo continuare in privato scambiandoci le mail. La politica del divide et impera è vecchia come il mondo è su quella contano i vari Pittella per fare di noi quello che vogliono.

  12. Locuratolo Nicola says:

    Da Matera, nella mia qualità di CITTADINO, nella mia solitudine di cittadino, ribadisco che l’obiettivo unico, irrinunciabile, indispensabile per ogni sviluppo che si possa ipotizzare per Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, è , deve essere e deve restare: il completamento della Linea ferroviaria Ferrandina – Matera per dare la possibilità a tutta l’Italia che gravita sulla Linea TAV Mi-SA di poter venire a Matera con il treno, il più sicuro ed il più popolare mezzo di comunicazione.

    Ogni altro motivo di animazione sociale, di proposizione positiva o di dissenso, che pur sono accettabili, non devono essere letti come “distrattori e distraenti” da questo obiettivo irrinunciabile ed unico: il TRENO per MATERA

    “Capodanno 2017”, “Università”, “Bradanica”, “Basentana”, “Lavori nei Sassi”, “Inquinamento gravina”, “Discarica”, e così via sono tutte motivazioni valide per se stesse, ma non possono essere un “polverone” che annebbia e confonda l’opinione pubblica e la distragga da questo obiettivo primario per la nostra città.

    Il nostro grido di dolore si alzi più alto che mai ed investa il Governo Centrale.

    Come è mai possibile che un Governo Centrale che dovrebbe ascoltare la voce del popolo e che dovrebbe sentire l’obbligo di soddisfare i bisogni legittimi di una intera popolazione nazionale, rimanga inerte e sordo e lasci nella impossibilità di raggiungere da Milano e da Palermo e da tutti i Centri intermedi, la Capitale Europea della Cultura 2019, la Città di Matera?

    Come è mai possibile che si presti , il Governo Centrale, a tenere bondone ad una schiera di pOLITICI locali, già indagati per malversazione di fondi, di allegre gestioni di Società colluse, con quasi scandali sui pozzi petroliferi, sulle discariche lucane, su appalti lucrosi sulla erosione della costa e che, da decenni, hanno sistematicamente disatteso il completamento delle grandi opere infrastrutturali, risultando più proficuo il loro eterno completamento e mantenendo così Matera ancora in un isolamento assurdo ed anacronistico?

    Ed il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, che fa? Attende !
    Si, attende che il “reuccio” della Basilicata, Marcello Pittella, gli dia l’ “ok” a fargli fare quello che lui, Pittella, vuole , tenendolo sotto scacco e sotto ricatto con la ingombrante presenza del fratello EURO-parlamentare Gianni Pittella.
    E Matera e noi, restiamo al palo, immobilizzati ed inebetiti ed al POPOLO ITALIANO resta precluso l’arrivo a Matera con il treno per volontà di “esseri superiori” e lucani.

    E’ ora che ci si dia una smossa decisa e che questo armamento ferroviario di meno di 20 Km sia prodotto in tempo utile per il 2019. E’ questo il passo più importante per la nostra regione di fronte all’Italia ed all’Europa!

  13. Simeone Andrulli says:

    Il mio ragionamento parte dalla personale constatazione che Matera e Potenza non appartengono alla stessa regione. Matera a tutti gli effetti è e sarà per sempre Puglia: dialetto pugliese, gravine e Murgia, gastronomia, usanze, feste e tradizioni.. tutto parla di affinità con Foggia,Bari o Taranto e per niente con la appenninica Potenza e Basilicata. Si continua a insistere nel voler rendere Matera centrale in Basilicata ma la sua posizione periferica rispetto al territorio basilicatese, ha sempre marginalizzato Matera dal contesto regionale e di conseguenza nazionale. La stessa regione e il suo toponimo sono sorti dopo la “riconquista” bizantina del X secolo che sottrasse al ducato longobardo di Benevento il “Thema di Lucania” che corrisponde più o meno alla Basilicata attuale tranne territori limitrofi come Matera, Irsina ecc. La stessa Matera ne entrerà a far parte solo perché nell’organizzazione territoriale del vice-reame, Matera ne sarà scelta come capitale amministrativa e quindi staccata dalla Puglia nel 1663. Già nell’anno 1000 la Lucania meridionale e occidentale furono aggregate a altre entità e mai più formeranno il territorio etnico-culturale lucano.
    Al di là della lingua locale, passare dagli altipiani carsici e assolati delle Murge ai picchi appenninici ricoperti di foreste della Basilicata si ha la sensazione di disomogeneità, che due corpi culturalmente estranei convivano in una stessa realtà.
    E’ sufficiente viaggiare da Matera a … Martina Franca, Ostuni, Giovinazzo … ed è facile ritrovare gli stessi motivi architettonici, addirittura comprendere le parole mal pronunciate dai vecchietti locali… infine ci si sente in “casa”.
    Affascinanti i paesini della Basilicata, ci si sente una arcaicità perduta ma è proprio qui il punto: cosa hanno paesi come finanche i vicini paesi di Miglionico o Pisticci con una città che parla di una civiltà vicina geograficamente ma molto lontana culturalmente?
    Quando si tratta di circuiti turistico-culturali… alcuni esempi : gravine, cattedrali romaniche, centri storici medievali, chiese rupestri… ho l’impressione molto accentuata che sto parlando della vicina Puglia…
    Potenza non ha niente di tutto questo, è e sarà una città appenninica. Percorrendo la valle del Basento, si sentono gli ululati dei lupi e le urla dei briganti che discendono dai pendii per intimorire gli incauti viaggiatori delle montagne appenniniche, in breve ci si sente in un mondo lontano e diverso da quello dell’altipiano delle Murge o delle colline marno-argillose ricoperte di interminabili campi di grano come la zona denominata fossa bradanica o pre-murgiana. Due mondi vicini ma così lontani…
    Esiste una diversità tra le due città “lucane” e malgrado gli sforzi di entrambi, le diffidenze e le incomprensioni sono sempre all’ordine del giorno e gli antagonismi sono sempre lì presenti. Insistere nel volere associare il destino di una città come Matera a una realtà geografica, culturale e storica lontana dalla sua, significa perdere la propria identità per poi non averne alcuna.
    Forse sarebbe il caso di ritornare alla natia Puglia invece di cercare di fare i padroni in casa d’altri

    • Pasquale Stano says:

      Padroni in casa d’altri mi sembra alquanto esagerato, Matera ha sempre e solo chiesto una equità di trattamento. Comunque questa realtà politico amministrativa chiamata Basilicata esiste solo perchè vi è Matera, la Basilicata è tale grazie alla presenza di Matera, la Lucania a sè stante non c’è più da svariati secoli e se questa nuova realtà che la ha sostituita ha permesso ai lucani di non essere spariti politicamente, lo devono alla città di Matera che con la sua presenza permette la vita di questa regione. Via Matera, via regione ed addio a ciò che resta della antica lucania oggi ancora politicamente autonoma. Resterà “solo” la Lucania geografica come per il Salento. Resti dell’antica Lucania più Matera uguale regione Basilicata, quindi credo che Matera possa vantare anch’essa d’essere parona a casa propria. Questa semplicemente è una unione geo-politica per reciproci interessi non per amorevoli affinità. Comunque questa regione ha vita breve e tutto presto tornerà come è giusto che sia. Come è giusto che sia per Matera, ma per il resto della Basilicata o più correttamente “resto della antica Lucania”? Di certo non vi sarà un ritorno a casa ma vari nuovi accasamenti in altre future regioni, dove politicamente non conteranno più come prima.
      Quindi Matera in Puglia sì ma con la sua provincia, non perderà quindi ciò che è scaturito dal patto non scritto di reciproco interesse. Varierà il suo peso politico in una regione dove però è possibili fare alleanza con altre province, per vincere lo strapotere di chi vuole dettare le regole solo con la forza dei numeri, cosa che oggi non le è permesso fare!

      • Domain seo says:

        Il territorio chiamato Basilicata non fu il prodotto dell’unificazione del “resto dell’antica Lucania” con Matera bensì il nome fu dato in epoca alto-medievale dopo che il processo di riconquista bizantina (fine secolo X) ebbe un brusco arresto agli inizi del secolo XI dovuto alla conquista normanna (i bizantini la chiameranno “Thema di Lucania”).
        Matera fu staccata dalla Puglia, in quanto gli Spagnoli, vollero dotare la Basilicata di una capitale propria perché fino al 1663 Salerno ne aveva amministrato il territorio (la Basilicata fino all’anno 1000 era stata parte del Principato di Salerno e poi solo una provincia dello stesso) e non trovando nei piccoli centri appeninici la possibilità di espansione edilizia scelsero Matera amputando la Puglia. Lo sviluppo della città di Matera al “piano” risale difatti a quest’epoca.
        Potenza diverrà centro amministrativo della Basilicata con il riordinamento dell’assetto amministrativo voluto da Gioacchino Murat che vide anche Spinazzola passare alla Puglia.
        L’antico circondario di Matera (1861) di origine post-unitaria (in Basilicata ce n’erano 4 con Lagonegro e Melfi oltre a Matera e Potenza) scomparve per far posto alla provincia di Matera nel 1927.
        E’ opportuno che introduca altri nuovi elementi:
        – Al principio la nuova provincia di Matera comprendeva diversi comuni, oggi provincia di Potenza, dell’Alto Bradano.
        – Fu caldeggiata la possibilità di formare una provincia ex-novo che abbracciasse tutta la Alta Murgia e l’Alto Bradano viste le caratteristiche geografiche e culturali comuni ma disconosco perché non se ne fece niente.
        Senza dilungarmi oltre, dire che la Basilicata sia il prodotto di Matera con il restante territorio della Basilicata stessa è un pò esageratamente campanilista.
        Ulteriore esempio: ho avuto un rapporto amoroso con una donna di Rotondella durato 7 anni nei miei 20 anni e frequentando il suo paesino, ho notato quanto Matera fosse lontana e come lungo la costa ionica si guardasse a Taranto come centro culturale e commerciale e Matera come una quasi usurpatrice. La sensazione che la Magna Grecia non sia mai scomparsa completamente era molto forte.
        A Matera il pane è stranamente simile a quello di altri centri dell’Alta Murgia. ALtamura ha “rubato” a Matera la dicitura di città del pane ma se fossero stati Laterza, Minervino Murge, Santeramo… non sarebbe stato scandaloso… la cultura agro-pastorale che accomuna i centri murgiani di cui Matera fa parte è visibile in moltissimi tratti folcloristici locali.
        Pensare di far passare tutta la provincia di Matera alla Puglia lo vedo forzatamente campanilista. Difatti le province non dovrebbero essere definitivamente abolite?

        • Domain seo says:

          Caro Simeone, (ti do del tu) se qualcuno non avesse studiato un pò di storia gli sarebbe bastato leggere il tuo post precedente per avere le idee più chiare. Qindi non di storia medioevale e moderna parlo ma di storia contemporanea. La regione Basilicata odierna (che è cosa diversa da quella a cui tu ti riferisci) è stata voluta e pasciuta da Emilio Colombo. Lascia perdere in quale secolo ne nasce il nome non è su quello che mi sono pronunziato. Nel 27 la Basilicata all’epoca Lucania, più precisamente provincia di Potenza, (vedo che ci tieni alla precisione) era finita, poi c’è stato il padre costituente che doveva crearsi il suo feudo… Ti ripeto lascia perdere le affinità territoriali che Matera non ha con il resto della Basilicata le conosciamo già. Non di affinità è fatta questa regione ma di interessi.
          Per la questione provincia credo ti sia accorto che di fatto sono state abolite, è rimasto solo il nome che identifica un territorio, un’area vasta, come le vecchie circoscrizioni o distretti. L’assegnazione alla Puglia vien fuori da tutte le proposte di riduzione delle regioni, non dal mio volere e poi fidati che la provincia di Matera, a te non sembrerà ma è molto legata alla città capoluogo. Lo si vide in maniera palese (per chi a bisogno di toccare con dito) alcuni anni fa, quando si paventava l’accorpamento alla provincia di Potenza. Daltronte da sono 353 anni che Matera per la sua provincia, distretto, circondario nel bene o nel male è un punto di riferimento (ma già da prima visto che era la città più popolosa del territorio e perchè all’epoca città di commerci). Ciao.

    • Derrua says:

      Bravo??????anche dal punto di vista culturale e folcloristico, trovami tu una città lucana in cui è presente la pizzica come danza tradizionale, o un’altra città lucana in cui il territorio è costellato da masserie (evidente richiamo salentino).

  14. Domain seo says:

    Post-Scriptum:
    Personalmente caldeggio la tesi che culture e territori che mostrino affinità e somiglianze dovrebbero vivere insieme. Non solo ritengo che Matera dovrebbe ritornare pugliese ma che anche buona parte della provincia di Salerno e di Cosenza dovrebbero riformare la Antica Lucania. Solo con valori identitari forti ci si può fare intendere e credere in se stessi. Ritrovare le proprie radici permette di avere la necessaria energia per crescere nel futuro

  15. Domain seo says:

    Per mantenere la larghezza del testo nel sito preferisco rispondere da qui a Pasquale Stano.
    Non mi va di fare il professore e semplicemente quando scrivo lo faccio perché il pressapochismo non ha mai permesso di capire la natura dei problemi.
    La Basilicata non è stata creata né da Emilio Colombo né per lui. Il comportamento della classe dirigente “lucana o basilicatese” (fai tu) ha sempre seguito i modi e le maniere ereditate dai secoli di storia passata. Innanzitutto è stato un uomo di chiesa e grazie al suo essere stato unto dalla “Santa Madre Chiesa Cattolica” si è ritrovato a cavalcare il feudo lucano senza incontrare avversari sul suo cammino. Ricordo come si scriveva su di lui… UNTO DAL SIGNORE… Le vittorie elettorali da proporzioni bulgare lo catapultarono a Roma come l’alfiere della chiesa “lucana” difensore del cristianesimo contro i barbari comunisti e in tutti i paesini lucani (o basilicatesi) la DC era il Dominus incontrastato grazie all’appoggio della “Santa Madre Chiesa Cattolica”. Il sant’uomo è di Potenza… non di Matera e comunque in quegli stessi anni si postulava la tesi che lo sviluppo di una regione era possibile se trainata da una città di cui ne fosse identitaria. Da questo laboratorio di idee Matera ne usciva sconfitta in quanto non rappresentava affatto bene una regione prevalentemente montuosa. Al contrario Potenza con i 841 metri si piazzava bene.
    Quello che Emilio Colombo ha fatto e i suoi eredi hanno continuato a fare è stato applicare il binomio città-regione = sviluppo. Nella scelta ha avvantaggiato Potenza.
    Dopo Mani Pulite, tutti i democristiani della regione si sono riciclati nel PD e gente che faceva dell’anti-comunismo la propria bandiera di battaglia ci ritrova magicamente a braccetto con gli antichi nemici per spartirsi il bottino.
    Una storia antica che non cessa di ripetere se stessa: cambiano gli attori ma la commedia è la stessa.
    Una volta ho avuto un dialogo con Francesco Foschino personalmente (ne sono lo zio) sulle persone coinvolte nel Movimento 5 Stelle. Il mio punto era ed è che se le persone che si impegnano politicamente non hanno una solida identità storico-culturale legata al luogo che dovrebbero rappresentare, non possono dotarsi di una solida corazza etico-sociale che li protegga dai piccoli giochi di potere e denaro, facendosi corrompere alla prima occasione
    Lasciamo perdere le sottili ed inutili ironie con cui mi punzecchi.
    Mi sembra di capire che “tu” sia d’accordo con me che non si può continuare a convivere con Potenza. Nessuna delle due vuole cedere un pezzettino del minuscolo potere che detengono in favore dell’altra. Tu ritieni che nell’ipotetico smembramento della regione, i paesini della provincia di Matera seguiranno il capoluogo. Ne hanno tutto il diritto e che lo facciano se lo desiderano ma il ragionamento che mi sforzo di esporre è che solo con una identità storica si possono nutrire sentimenti di appartenenza e lealtà. Quindi ti pregherei di non essere sarcastico. Non è bisticciando tra noi che risolveremo qualcosa

    • Domain seo says:

      Simeone se ti dicessi che argomenti come un libro stampato ti offenderesti e non è mio intento.
      Quindi te la metto così; se tu un domani volessi fare il professore di storia sei sulla buona strada, se invece tu volessi fare lo storico forse dovresti ripensarci.
      Senza sarcasmo!
      Adoro mischiare il sacro con il profano, però questo non vuol dire che ti abbia considerato con sufficienza..anzi.

      P.S. Per le affinità territoriali come darti torto, il problema è che spesso e volentieri semplicemente non va così. La storia ce lo insegna.
      Vero questo è un blog però credo che lo si stia monopolizzando, quindi ti saluto.

  16. Domain seo says:

    Sono nato à Matera anzi dirò di piú, sono nato nei Sassi. Nonostante ciò ritengo una grande falsità sostenere che Matera sia una città antichissima. Molti “storici materani” hanno spesso scritto puttanate sulla nostra città per sentirsi glorificati dall’ esserci nati. Si é vero, non sono uno storico ma almeno documento i miei argomenti. Affermi che Matera é stata punto di riferimento culturale e commerciale della Basilicata da quando ne é diventata il capoluogo. Forse dimentichi che storicamente l’economia della regione fino al secondo dopoguerra é stato di sussistenza. I collegamenti stradali erano effimeri, la piana metapontina era malarica e paludosa… Di quale economia e commercio parliamo allora ?
    Invece di perdere tempo a denigrarmi in una forma scaltra e sottile dovresti esporre la tua tesi e farci capire con argomenti validi i motivi. Altrimenti siamo non vedo differenza français una chiacchierata da bar e questo blog.

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