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E De Filippo incontrò Grillo a Teana

foto di Orlando M.

foto di Orlando M.

Per capire dove andrà a parare il Pd lucano nelle prossime settimane, suggerirei l’ascolto del sofisticato intervento del Governatore alla direzione regionale di sabato scorso. Una vera perla di filosofia e politologia dorotea.

De Filippo non ha detto nulla, o quasi, sulla Basilicata e sul governo regionale ed invece si è lanciato in un discorso sulle origini e sui fondamenti del Movimento 5 Stelle, spaziando dagli Stati Uniti all’Europa e spiegando agli astanti il concetto di approccio comunitario, nonché il significato del rifiuto di ogni principio di autorità politica insito in quel gruppo.

Sempre proseguendo nello stile “ve lo spiego io 5 Stelle”, il Governatore ha incontrato Grillo a Teana. Argomenta infatti, più o meno, Vito: ma se addirittura in un comune minuscolo come Teana, dove il controllo politico è potenzialmente più semplice, il Movimento ottiene 72 voti, in quale specifica analisi locale vorreste voi avventurarvi? (Che poi è un avvertimento preventivo del tutto superfluo, in quanto l’analisi globale e universalistica finirà poi per affascinare tutta la direzione regionale).

Sulla politica locale, l’unico riferimento degno di nota riguarda l’analisi sui costi della politica. Infatti, si sottolinea, che un taglio così importante e rigoroso, quale quello realizzato dal Consiglio regionale in dicembre, è passato tra i cittadini quasi inosservato. Io, forse, avrei aggiunto che un paio di problemi legati a quel taglio, che ne hanno favorito il depotenziamento agli occhi degli elettori, sono che (a) l’intervento sia arrivato in articulo mortis; (b) e sulla base di costrizione esterna piuttosto che di entusiastica adesione del ceto politico regionale.

Tuttavia, non voglio qui fare il controcanto al Governatore ma piuttosto sottolineare, da un lato la sua abilità e, dall’altro, dedurre dalla grande lezione dorotea di De Filippo la chiara direzione di marcia che seguirà questa ennesima crisi regionale.

Infatti, la dotta analisi di De Filippo è, chiaramente, un’arma di distrazione di massa (dirigenziale). La morale è che è inutile inseguire i grillini, che sono puri marziani e, soprattutto, che è inutile partire dal loro successo, anche qui in Basilicata, per mettere in discussione un modello di governo regionale. Sul tema poi leggermente più terra terra di cosa riserverà ai lucani il De Filippo sexies, appare chiaro che non ci sono all’orizzonte né grandi né piccoli rivolgimenti. Del resto, dice Vito, non c’è alcun Papavero più alto di me in circolazione, cioè sono sempre io il migliore, e comunque, in base all’analisi da lui svolta in direzione, sembra che non occorra alcun cambiamento in Basilicata. Dunque, la vera parola d’ordine delle prossime settimane sarà discontinuità nella continuità.

E mi dispiace che il pur brillante Hyperbros, nella sua intervista al Governatore, sia caduto nella trappola del dibattito, ormai stucchevole, assessori interni contro esterni. L’attenuante per Donato è che egli non aveva ancora ascoltato l’imperdibile intervento di De Filippo alla direzione regionale del suo partito.

Dunque, sembra proprio che Governator Vito lascerà un po’ di briglia al partito ed al suo dibattito interno, lasciando sfogare i malumori e lasciando avanzare qualche decina di proposte e richieste tra loro reciprocamente incompatibili. Poi, tra qualche settimana o tra qualche mese, fischierà la fine della ricreazione e formerà una nuova Giunta, esterna o interna, o interna ed esterna, in sostanziale continuità con i vari governi De Filippo, dal primo al quinquies.

Va detto che, nel bene e nel male, tanto per rubare una vecchia metafora al compagno Cossutta, non si può pretendere di vedere il bue fare la corsa del cavallo.

Bene, se le cose stanno così, ci vediamo direttamente nel 2015 (o nel 2014 in caso di scioglimento anticipato del Parlamento e del Consiglio regionale).

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