Do Not Disturb!

donotdisturbTutto ha inizio con un “comunicato” scritto dal SUNIA e dal suo rappresentante, Franco Casertano che scrive al Prefetto di Matera, Luigi Pizzi:

“Da parte di numerosi residenti in diverse zone della Città ed in particolare del centro storico sul ‘piano’ e nei Sassi viene nuovamente sollecitato l’intervento delle nostre associazioni per porre termine ad una situazione non più sostenibile per loro a causa dei continui disturbi al riposo notturno determinati da emissioni sonore con musica live o con l’impiego di strumentazione elettronica da parte di taluni pubblici esercenti sia fuori che all’interno dei rispettivi locali”

Il Prefetto, il 24 luglio convoca un incontro del “Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica” nel quale viene disposto che:

“Per quanto attiene le emissioni sonore, tenuto conto che tale fenomenologia crea nocumento alla convivenza e alla sicurezza urbana, in particolare del centro storico, il Prefetto ha disposto mirati controlli nei confronti di esercizi pubblici a cura di tutte le Forze di Polizia, che saranno eseguiti in concorso con tecnici dell’ARPAB e della Polizia Locale”.

Ci sono stati controlli, in alcuni casi particolarmente repressivi, almeno stando a quanto la Confesercenti in un comunicato diffuso oggi, denuncia:

“Non conosciamo nel dettaglio quale sia l’esito dei controlli effettuati in questo periodo, ma ci pare di capire che su alcuni aspetti ci sia stata solo azione repressiva, non condivisa e soprattutto non pianificata; da sempre lamentiamo la mancanza di un tavolo intorno al quale discutere di determinate esigenze o di un Ufficio comunale con cui confrontarsi e pianificare situazioni riguardanti le attività commerciali; la struttura comunale sembra ingessata e non più in grado di far fronte all’ordinaria amministrazione, dimenticandosi che fare impresa significa concretizzare quello che si è appena pensato.

Questo stallo nel quale ci troviamo ‘impigrisce’ gli imprenditori locali e scoraggia altri ad investire in Città”

Ed è quello che puntualmente si è verificato. Vorrei solo farvi riflettere su alcuni fatti.
Matera, indipendentemente dalla candidatura che un gruppo di politici portano avanti, quale capitale europea culturale, è una città vocata al turismo. Tanto è vero che nonostante la rete di collegamento la penalizzi fortemente (Matera è comodamente raggiungibile solo ed esclusivamente se ci vieni in automobile) rappresenta uno dei centri più attrattivi del turismo locale.

Purtroppo però la programmazione culturale nel periodo estivo è totalmente assente. Eventi di intrattenimento dedicati non solo ai turisti che vi permangono, ma soprattutto ai suoi cittadini che non possono permettersi le vacanze da diversi anni ormai (cioè da quando Adduce è diventato sindaco) non si organizzano più.

Anzi posso riferire di essere stato contattato da uno dei suoi assessori il giorno 5 agosto (a estate già iniziata), per una “consulenza” sull’organizzazione di una serie di eventi. E’ così è pure accaduto lo scorso anno, solo che in quell’occasione a chiedermi il “favore” fu un’altra persona, ma per come andarono le cose decisi di non dare più alcun contributo a questa amministrazione che niente si merita, soprattutto se intende continuare ad organizzare in maniera “raffazzonata” gli eventi estivi, ovvero ad estate quasi finita!

Ennesima prova della scarsa sensibilità alle iniziative dei più giovani l’abbiamo avuta in occasione di un recente festival di musica popolare, iniziativa riuscitissima e praticamente “sconosciuta” alla giunta e anche al comitato Matera 2019, il cui direttore ad ogni occasione propizia si riempie la bocca con espressioni quali “identità territoriale”.

Risultato? Nessuna presenza istituzionale, e nessuna forma di promozione tramite i canali di cui l’amministrazione e il comitato dispongono.

In questi giorni, la stretta sulle “emissioni sonore” ha creato un clima di vera e propria intimidazione, tanto che anche la sera del 15 di agosto in via Ridola, il “salottino” vivo e vitale del centro storico l’unica “attrazione” ad intrattenere i tanti turisti e cittadini presenti era un artigiano del legno che (meritoriamente) aveva deciso di lavorare il legno fuori dalla sua attività. Non un filo di musica, neanche una radiolina lasciata accesa per sbaglio, allietava le stradine del centro.

Interpellato, uno dei commercianti mi rispondeva:

“ho paura di essere multato”.

Queste iniziative, del “comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica” unite alla insensibilità del Comitato Matera 2019 e all’indifferenza dell’amministrazione comunale di Matera hanno dato la “mazzata” finale a qualsiasi iniziativa di carattere musicale.

Comunque la pensiate, Matera è una città turistica. Nonostante l’atteggiamento di tutte queste persone, continua ad attirare visitatori. Non solo sarebbe necessario incentivare le attività musicali per migliorare lo “status” di cittadini dei piccoli (e grandi) abitanti di Matera. Ma contribuirebbe a rendere più allegri Centro Storico e Sassi, anche per i tanti visitatori estemporanei.

Non sappiamo quante e che peso hanno le “sofferenze” dei residenti che si sono rivolti al Sunia. Ma vorrei ricordare, e lo faccio come direbbe Napolitano in maniera “viva e vibrante” che c’è una città fatta di persone, imprenditori, giovani, bambini, che chiede solo di non essere ostacolata nelle iniziative che portano sviluppo economico, turistico, sociale e culturale per tutti e non solo per i 4 facoltosi gatti che si lamentano del “rumore”, che per gran parte della città invece è musica e vita.

Finalmente però qualcuno inizia a dire “NO”. Il “vicolo cieco” uno dei locali che nei Sassi propongono musica dal vivo ha comunicato di sospendere tutte le attività culturali e ricreative sino a quando l’amministrazione non prenderà una linea precisa sulla gestione di questa città.

E’ solo l’inizio, signor Sindaco e sua Eccellenza, signor Prefetto.

P.S. PER L’ILLUSTRAZIONE DI QUESTO POST RINGRAZIO L’AMICO NINO STELLA


Blogger, musicante, lettore, disegnatore e giornalista digitale (in erba).

2 Comments

  1. Nino Stella says:

    Da ex-gestore di locale in zona Sassi posso con certezza affermare che in merito alla battaglia contro il disturbo del vicinato da parte dei locali pubblici non si e’ mai avuto un approccio equilibrato.
    L’intervento delle forze dell’ordine e’ sempre scattato quando il locale in questione creava fastidi all’ammanicato di turno.
    Quando al Bourbon Street venivano effettuati controlli di ogni tipo (anche alle ore 22! Non di certo un orario notturno), bastava spostarsi di 200 metri e sentire arrivare la musica a palla proveniente da un locale di Via Ridola (mai punito!).
    La cosa piu’ sorprendente nel mio caso e’ che il tumulto di proteste sembra essere partito dai residenti piu’ giovani.
    Memorabili le diverse scene del vecchietto Cosimo (abitante a 10 metri di distanza), che ogni volta tentava di mandar via le forze dell’ordine al grido: “Questi ragazzi devano lavorare! LASCIATELI IN BACE!”

  2. AntonioR. says:

    Non avevo le idee chiare sul tema ma me le sono un pò chiarite attraverso il post di Donato Mola e il successivo, vivace, dibattito sulle reti social.
    Io sono “vecchio”, poco notturno e quindi l’argomento di Donato non è certo una sirena per me. Ma il punto centrale che solleva è azzeccatissimo! E il punto non è certo “musica in libertà ad alto volume per tutta la notte” o per tutte le notti. Perchè se questo fosse il punto sollevato, come alcuni, snobisticamente e pigramente, sembrano intendere, allora Mola sarebbe da internare! Invece, il tema gettato nella discussione è:

    “la programmazione culturale nel periodo estivo è totalmente assente. Eventi di intrattenimento dedicati non solo ai turisti che vi permangono, ma soprattutto ai suoi cittadini che non possono permettersi le vacanze da diversi anni ormai (cioè da quando Adduce è diventato sindaco) non si organizzano più”

    Diciamo che su un piano di parità ce n’è pure un altro, di punto, che riguarda un approccio stranamente repressivo alla musica dal vivo. “Repressivo” è cosa diversa da “rispetto di norme e regole” e infatti, da quel che leggo, diversi interventi di carabinieri e caschi blu, talvolta su richiesta, avvengono in orari ben lontani dalla fatidica mezzanotte (in anticipo rispetto alla, preciso).
    E’ un approccio da eccesso di rigore che, in effetti, sembra essere nelle corde del nostro Prefetto e, più in generale, delle autorità di pubblica sicurezza, visto anche lo spiegamento di 50 poliziotti (50!) a protezione del Carro della Bruna.

    Insomma, la città non deve essere solo per “vecchi” ma anche per i giovani e, soprattutto, per i diversi gusti musicali e culturali. E possono ben essere previste alcune iniziative mirate con deroghe alle regole su decibel e buona convivenza sociale e civile.
    Del resto, vedo che ormai la notte bianca, per fare un esempio, è organizzata da alcuni anni perfino nell’austera e sonnacchiosa Modena.

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