Si sa che un democristiano senza poltrona è triste, quasi più di una stazione di sci senza neve, in inverno. Così, alcuni temono che Chiurazzi, in assenza di rielezione garantita in Parlamento, possa abbandonare il Partito democratico. Vedremo. Per intanto, con il titolo del corsivo, gli dedichiamo uno storico saluto (scusandoci con i giganti che ci ispirarono).
Un vero mistero circonda ancora, a poche ore dalla definizione, le liste lucane del Pd. Come è noto, ci saranno ben 6 eletti in regione, 3 al Senato e 3 alla Camera, e data la proporzione femminile minima del 33% occorre inserire nei posti sicuri un’altra donna. Una possibilità sta nell’indicare una capolista al Senato, o alla Camera, espressione della quota riservata alla direzione nazionale. Tuttavia, se Speranza dovesse poi essere scelto come capolista alla Camera, allora due donne sono eleggibili solo eliminando uno dei maschi usciti vincenti dalle primarie.
Dunque, la logica suggerisce che:
(a) Speranza rinuncia alla elezione a favore di una donna;
(b) Speranza è capolista, ma a quel punto uno a scelta tra Bubbico, Folino, Luongo e Margiotta ha da essere eliminato, ex post, dalle posizioni “sicure”.
Naturalmente, data la grande fantasia dei notabili lucani, non si possono escludere del tutto altre indicazioni, come per esempio la favola di 7 potenziali parlamentari Pd o una rivisitazione delle staffette di Craxiana memoria. Da notare, peraltro, che un eventuale rientro in gioco di Chiurazzi deciso da Roma (ma con quale motivazione?) renderebbe il rebus ancora più complicato.
Insomma, a questo punto, qualunque scelta lascerà sul campo morti, feriti e….diversi voti.