Il professor Caserta, che nel rione interessato dal crollo della palazzina di sabato scorso, ha abitato in passato, pubblica sul Quotidiano della Basilicata, una riflessione interessante. Così l’ha definita anche il sindaco Adduce, su Twitter. La condividiamo con voi, invitandovi alla lettura.
Crollo #Matera:prof.Caserta su sottosuolo città offre informazioni preziose quanto strumenti tecnologie ingegneri @hyperbros @SassiLive
— Salvatore Adduce (@adducesocial) 18 Gennaio 2014
“Si dice, In queste ore, che il Comune ha istituito una task force per verificare lo stato di staticità della zona del crollo. Non ho nessuna intenzione di sostituirmi alla task force, che, peraltro, ha strumenti diversi dai miei, che dispongo solo di qualche vaga conoscenza storica e di un po’ di memoria.
E’ opportuno sapere che Via S. Biagio, via della mia fanciullezza, da me tanto amata da includerla per la prima volta in un itinerario turistico, fu detta Via dei Foggiali, per la grande quantità di fogge, cioè di cavità sotterranee, tuttora visibili sotto le basse palazzine costruite al di sopra.
E non per niente sono basse! Su quella strada sussisteva l’ospedale di una volta, che però, per aver avuto sopraelevazioni, ebbe sempre problemi di staticità. Un solo episodio: siamo all’incirca nel 1951-52.
Io abitavo in una grotta di Rione S. Biagio”.