Caiata, candidato nel collegio uninominale Potenza-Lauria, espulso dal M5S. E ora?

Poche ore fa Di Maio ha espulso il presidente del Potenza Calcio, Salvatore Caiata, dal Movimento 5 Stelle. Caiata fu candidato a sorpresa dal M5S nel collegio uninominale della Camera, Basilicata 01, Potenza.

Sto usando il passato remoto ma, in realtà, Caiata è tutt’ora candidato e, dunque, parteciperà alla competizione elettorale.

Salvatore Caiata con Luigi Di Maio a Potenza

Come hanno rivelato diversi giornali nazionali, è indagato per riciclaggio dalla procura di Siena. Del tutto chiaro come un’indagine non implichi in alcun modo una condanna. Potrebbe anche concludersi tutto in un’archiviazione.

Però, stando ai comunicati ufficiali, Caiata e i suoi avvocati sapevano dell’indagine da ben due anni e, in effetti, la ragione ufficiale addotta per l’espulsione è che egli non ha rivelato al M5S dell’esistenza dell’indagine in corso. Diciamo pure che se Di Maio e Mirella Liuzzi avessero saputo dell’indagine per riciclaggio che affliggeva Caiata, assai difficilmente lo avrebbero candidato.

A questo punto, una delle domanda è: quali saranno le conseguenze per la competizione elettorale in Basilicata?

La botta per il M5S ad una settimana dal voto è dura e sarà pagato sicuramente qualche prezzo in termini di consenso. Ma il vero paradosso è che il cavallo Caiata rimane in corsa a tutti gli effetti come candidato nel collegio uninominale di Potenza per il M5S. Mantenendo, peraltro, qualche probabilità di elezione, seppur sia stato notevolmente azzoppato nella corsa. Ovvero, di fatto, il ritiro della candidatura è impossibile, nei collegi uninominali ancor più che nei collegi plurinominali, visto che in questi ultimi perlomeno esistono i cosiddetti candidati supplenti.

C’è anche un ulteriore, importante elemento da considerare. La legge elettorale non prevede la separazione tra consenso ottenuto nei collegi uninominali e consenso alle liste nei collegi plurinominali. Detta in italiano umano: i voti presi dalla lista del M5S nel proporzionale alla Camera in Basilicata, altro non saranno che la somma dei voti presi dai due candidati, Caiata e Rospi, nei due collegi uninominali di Potenza e Matera.

Sembra un po’ difficile, quindi, che ora il Movimento chieda ai cittadini lucani di non votare Caiata, come peraltro sarebbe coerente con la decisione di espulsione, perché ciò sarebbe equivalente all’invito a non votare tutta la lista del M5S alla Camera, nella quota proporzionale.

Insomma, una brutta storia e un bel pasticcio politico-elettorale. Sembra proprio che il Movimento 5 Stelle abbia ancora necessità di crescere, e non solo sul piano del consenso elettorale.

Antonio Ribba

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