POLICORO – Come ogni anno, il titolare del presente blog se ne va bel bello a Policoro per una settimana di musica e di mare. Lì ci sono tutti i suoi amici della Mela di Odessa, un’associazione culturale molto dinamica, che organizza una miriade di iniziative durante l’anno, che culminano con il Festival estivo. Si chiama Blues in Town. Siamo arrivati, e scrivo siamo perché ormai ne faccio parte a tutti gli effetti, alla edizione numero undici.
Il Blues in Town è diventato ormai un modello da seguire, sia per la qualità dei contenuti proposti, che per l’ineccepibile organizzazione. I festival estivi generalmente si limitano a proporre una serie di concerti di artisti più o meno famosi e tutto finisce li.
A Policoro, capitanati da Cristian Miccoli, i ragazzi e le ragazze dell’associazione mettono in piedi un vero e proprio villaggio musicale. E la loro energia è contagiosa. Quest’anno il ricco programma, oltre alle esibizioni ha previsto sessioni di “live painting” e workshop fotografici, ovvero artisti pittorici e della fotografia hanno illustrato e immortalato le esibizioni sul palco durante lo svolgimento. C’è stato un caratteristico raduno di motociclisti, appassionati di blues ovviamente, seminari musicali per gli strumenti principali dedicati ai più giovani (canto, chitarra, batteria, basso e fiati) con tanto di saggio finale sul palco e rassegne cinematografiche a tema.
E di sera i concerti con le band “spalla” che hanno aperto le esibizioni degli artisti più conosciuti in Italia e nel Mondo. Novità assoluta per questa edizione la presentazione, da parte del suo autore, del libro del batterista italiano più celebre, Tullio De Piscopo, che ha anche tenuto una “clinics” di batteria insegnando sempre ai più giovani i trucchi del mestiere.
Il reportage di quest’anno è davvero parziale ed incompleto, e non rende compiutamente tutto cio’ che questo Festival ha realizzato in una settimana sul lungomare di Policoro. I numeri delle presenze hanno premiato gli sforzi dei ragazzi policoresi, e stiamo già pensando ad ulteriori novità per la prossima edizione.
Il festival de “La Mela di Odessa” rappresenta un modello da seguire nelle “politiche culturali” regionali. Produzione musicale a 360°, comunicazione, marketing territoriale, cultura, intrattenimento, turismo e sviluppo economico del territorio. C’è chi queste cose le annuncia, e c’è chi le fa.
Buona visione, e buon ascolto.
Non amo il blues, ma è comunque bello sapere che da quelle parti si organizzino eventi così apprezzabili.
Confesso che anche io, di recente, ho scoperto Policoro e un paio di volte in ogni estate ci vado con grande piacere.
Complimenti all’organizzazione e a Hyperbros!
PS.Miracolo: nel presente articolo non ho notato riferimenti allo stucchevole 2019! Complimenti anche per questo.
PS2. Mi sembra dunque che non sia indispensabile andare a pescare nel nord Italia persone che facciano quaggiù buone cose senza troppe chiacchiere.
“Buone cose, senza troppe chiacchiere”. Mi piace 🙂