Antonio Ribba sull’ipotesi A. Ribba candidato alle primarie del centrosinistra.

ribbaNegli ultimi tre anni sono intervenuto ripetutamente su questioni di politica ed economia lucana, con editoriali sul Quotidiano di Basilicata e con post su HyperBros. Ho sempre sostenuto la tesi, rafforzandola se possibile dopo la caduta del governo regionale, che fosse cruciale perseguire una discontinuità rispetto al sistema politico edificato con la Seconda Repubblica Lucana.

Inoltre, che la prima ed ovvia discontinuità, date anche le incombenti elezioni, dovesse riguardare proprio la candidatura alla Presidenza della Regione. In uno scambio di qualche tempo fa, via Twitter, con il Senatore Margiotta, e che Papa Francesco possa essere benevolo per l’ardito paragone, sottolineai come, in una situazione di crisi morale drammatica, la Chiesa non avesse cercato la sua nuova guida all’interno della Curia scegliendo, invece, un candidato esterno e, in verità, davvero molto esterno e di rottura con una certa Romanità.

La mia posizione è tuttora questa e, come ovvio, non è necessariamente riferita ad una ipotesi esterna di tipo personale, pro domo Ribba. Ma una novità dell’ultima ora è che Vincenzo Folino ha pubblicamente dichiarato che “anche A. Ribba” (oltre a Piero Lacorazza) “non sarebbe male” (si discuteva, sempre via Twitter, di candidature alle primarie per il candidato governatore del centrosinistra). Data la presa di posizione in forte ritardo, e con pochi giorni mancanti all’avvio della campagna per le primarie, ritengo che in effetti l’area Bubbico-Folino non intenda realmente, o più semplicemente non possa, perseguire la strada del candidato esterno.

In ogni caso, il tempo delle schermaglie è scaduto ed ora occorre decidere. Ribba o Pinco che sia l’esterno, il mio parere è che la strada di un confronto tutto interno Pittella – Lacorazza, per quanto le truppe siano già schierate, galvanizzate e ormai pronte alla battaglia, sia quasi suicida. Dopo il collasso morale, politico ed economico che ha colpito questa regione è pensabile che la risposta del Pd possa consistere nel confronto tra l’erede naturale di De Filippo ed il figlioccio politico di Folino? E sia chiaro che il suicidio politico di una classe dirigente e di tutta una Regione è compatibile perfino con un nuovo successo elettorale!

Ma, se alla fine si decidesse davvero di dare sostegno alla candidatura di un esterno, tutto il gruppo dirigente del Pd e del centrosinistra deve aver chiaro che alcuni capitoli politici vanno chiusi in via definitiva, ovvero che il tempo della cooptazione benevola e continuista degli esterni è chiuso. E ciò per una pura necessità storica!

Per fare solo un esempio, piccolo ma comunque emblematico, l’Onorevole Folino dovrà convenire che vicende sospese tra il tragico e il grottesco, come quella che sta riguardando il balletto di Ignazio Petrone, suo importante compagno d’area, in bilico da mesi tra la Presidenza della Società Energetica Lucana e lo scranno di Consigliere regionale, intento a sfogliare la margherita del m’ama non m’ama tra due cariche incompatibili, non si dovranno più ripetere in futuro. E non si dovranno più ripetere sia per il necessario salto etico richiesto a coloro che si cimenteranno con l’attività politica, elettiva o esecutiva, sia per la definizione di regole e indirizzi di direzione politica e di governo che superino quella mefitica commistione tra politica ed economia che è stata un elemento fondante della Seconda Repubblica Lucana.

Naturalmente, comprendo bene la sofferenza umana ed il disagio personale di alcuni importanti dirigenti politici di primo piano, soprattutto della provincia di Matera, che a questo punto si sentono trascurati o messi da parte. Tuttavia, il politico che ha intelligenza del movimento storico dovrebbe essere sempre in grado di comprendere quando giunge il momento di svoltare e, dunque, laddove necessario, di ritornare alla coltivazione dei propri giardini.

5 Comments

  1. Foscus says:

    Non avevo capito se Ribba avesse deciso di candidarsi oppure no, in quanto il post dice e non dice, non conferma e non smentisce.
    Poi mi sono accorto che così ambigue sono usualmente le dichiarazioni dei politici.
    E quindi ho capito che Ribba ha svoltato alla politica attiva: ci sta.
    Se opportunamente solleticato, si candida alle primarie.

  2. giuseppe says:

    Ci sono momenti e situazioni in cui è richiesto il coraggio di osare. Ricordo la canditatura alle primarie di un certo Niki Vendola, per la carica di governatore pugliese. Fu capace di battere il canidato sostenuto da tutto l’apparato PD, baffino in testa. E anche la vittoria dovesse sfuggire, si potrà sempre dire ci ho provato. E poi, tra un pò si voterà anche per il primo cittadino di Matera: questa volta sarebbe bello che il nuovo Manfredi non fosse l’apparato a proporlo nel momento del bisogno e scaricarlo subito dopo. Quale miglior occasione per proporsi dopo aver sostenuto da protagonista la battaglia per le primarie da governatore? pensaci Antonio, (mi permetto di chiamarti per nome perchè la militanza per cinque anni è stata comune sugli stessi scranni). Noi qui nel profondo sud la proposta Folino la valutiamo seriamente e vogliamo farla nostra, a dispetto delle intenzioni di chi l’ha lanciata.

  3. AntonioR. says:

    Foscus, se hai capito, allora vuol dire che non c’è alcuna ambiguità. Riconosco però che sei uomo di particolare intelligenza e dunque magari ad altri potrebbe essere richiesto uno sforzo maggiore!
    Quel che c’è scritto in questo post è perfettamente allineato alle cose che scrivo da anni: ci vuole una svolta, si può essere dubbiosi che possa garantirla il Pd, e comunque la svolta è credibile se si sceglie un soggetto esterno alla nomenklatura. Tra gli esterni candidabili, e credibili per il cimento, ci può essere Ribba? A questa specifica domanda, in prima battuta, non può rispondere Ribba. E’ evidente. Direi che, più che ambiguità, trattasi di inevitabile incertezza. Ma per ragioni oggettive, presto l’incertezza sarà diradata.
    Ringrazio nuovamente Giuseppe per gli apprezzamenti nei miei confronti.

  4. LucianoD says:

    Leggo spesso quanto scrive Ribba su questo blog e mi fa piacere che si candidi perché credo che abbia diversi requisiti per poterlo fare. È un uomo nuovo e tutti sappiamo quanto sia necessario rinnovare il più possibile il parco umano in questa regione. Le idee che emergono da quanto scrive appaiono oneste e condivisibili e non c’è motivo di credere che non si debba comportare in maniera coerente con esse. E poi è un materano, il che non guasta in una politica regionale dominata in modo eclatante dallo strapotere potentino. Quindi io dico si alla candidatura di Ribba facendogli i migliori auguri e ribalto la domanda: perché non dovrebbe candidarsi? Chi ha delle riserve le esprima.

  5. AntonioR. says:

    Caro Luciano, ti ringrazio per il tuo giudizio positivo sulla mia persona. In verità, non mi sono candidato, ma ho risposto ad una pubblica esternazione dell’Onorevole Folino che mi includeva tra i candidabili alla carica di Presidente. Questa risposta pubblica era da parte mia dovuta, non per solo per l’aver egli nominato Ribba, ma soprattutto in coerenza con le tesi e la piccola battaglia per il rinnovamento in Basilicata condotta su Hyperbros e sul Quotidiano. Tuttavia, mi sembra a questo punto chiaro che la confusione e la frantumazione che caratterizzano il Pd rendano improbabile la candidatura di un soggetto esterno alla nomenklatura. Del resto, un paio di candidature esterne forti, almeno sulla carta, come quella di Carrano e del rettore Fiorentino, sono state triturate nella lotta tra le opposte fazioni di quel partito. Insomma, questa è oggi la poco entusiasmante situazione del Pd e del centrosinistra.
    Comunque, prometto di continuare a scrivere e ad intervenire su politica ed economia lucana, pur se da lontano. Io in gioventù fui affascinato dal marxismo e dalla distinzione tra strutture e sovrastrutture, ma da adulto ho riscoperto l’importanza della battaglia delle idee ed accetto la lezione di Keynes che sostenne la tesi che le idee buone, almeno a lungo andare, sono quelle che poi si affermano, a dispetto dei pazzi al potere. Anzi, scriveva Keynes, i pazzi al potere in genere distillano le frenesie di qualche scribacchino morto qualche anno prima.

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