Leggendo i dati dell’ultimo rapporto della Svimez sull’economia e la società del mezzogiorno, intitolato “L’Italia diseguale di fronte all’emergenza pandemica: il contributo del Sud alla ricostruzione”, saltano subito all’occhio le previsioni dell’associazione che, per il 2020 fotografano un Paese “unito” da una recessione senza precedenti.
“Gli effetti economici, così come avvenuto per la pandemia, si diffondono progressivamente a tutte le regioni italiane”.
Alla Basilicata il primato negativo del crollo del PIL nel 2020, ma la regione lucana si prevede che sarà anche la più reattiva tra quelle meridionali nel 2021.
Il primato negativo del crollo del PIL nell’anno del Covid-19 spetta ad una regione del Mezzogiorno e ad una del Nord: la Basilicata (–12,9%) e il Veneto (–12,4%).
La ripartenza del 2021 è più differenziata su base regionale rispetto all’impatto del Covid-19 nel 2020. Tra quelle meridionali, le più reattive nel 2021 sono, nell’ordine, Basilicata (+2,4%), Abruzzo e Puglia (+1,7%), seguite dalla Campania (+1,6%), confermando la presenza di un sistema produttivo più strutturato e integrato con i mercati esterni.
Nel video incorporato di seguito, ascolterete il direttore Bianchi, che cita nel corso della presentazione, le parole di Pasquale Saraceno con cui apriva la sua introduzione al Rapporto 1989 sull’economia del mezzogiorno
“… se la storia recente ha profondamente cambiato i termini economici e tecnici della questione meridionale, la sua essenza resta quella indicata dai grandi meridionalisti del passato: quella, cioè, di una grande questione etico-politica, che investe le stesse fondamenta morale della società nazionale e dello Stato unitario”.
Per quanti fossero interessati qui invece è possibile leggere una sintesi del rapporto 2020 della Svimez.