Alle prossime elezioni del 4 marzo in Basilicata saranno eletti 13 parlamentari, 6 alla Camera e 7 al Senato. Di questi, 10 saranno assegnati in quota proporzionale, 4 alla Camera e 6 al Senato, e 3 in quota maggioritaria, 2 per la Camera e 1 per il Senato.
Secondo noi, l’esito d’insieme più probabile vede: 5 seggi al Movimento 5 Stelle; 4 seggi al Partito democratico; 2 al Centrodestra e 2 ottenuti da Liberi e Uguali.
Tuttavia, come si vedrà proseguendo nella lettura del post, la probabilità di elezione è piuttosto differente per i possibili componenti della squadra lucana al prossimo Parlamento. In particolare, sembra esserci incertezza sul sesto senatore della quota proporzionale, che vede in competizione, a nostro parere, LeU e Centrodestra.
Il nostro approccio, sperimentato con successo in elezioni recenti, si basa sulla combinazione di informazioni e analisi provenienti da: (a) sondaggi e simulazioni, sia nazionali che relativi alla Basilicata; (b) studio dei dati elettorali, storici, dei principali comuni della regione; (c) analisi della fase politica, nazionale e locale. Tutto ciò, ben integrato da una discreta dose di nasometria e adeguatamente frullato, alla fine genera una stima soggettiva delle probabilità di seggi per coalizioni e candidati.
Sui sondaggi, peraltro, va detto che al momento non aiutano molto per le previsioni regionali, fornendo esiti tra loro in forte contrasto.
Molto in sintesi i risultati: noi vediamo forte in Basilicata il M5S, con un dato superiore a quello medio nazionale, attualmente attribuito a questo partito dai sondaggi. Il Centrosinistra è invece visto in linea con le medie nazionali alla Camera (e dunque in caduta in Basilicata rispetto allo storico), ma un po’ più forte al Senato. Per quanto riguarda il Centrodestra, secondo noi otterrà un risultato inferiore, sia rispetto alle tendenze nazionali che rispetto ai buoni risultati attesi nel Mezzogiorno. Del resto, tra le altre cose, appare emblematica la scelta di candidare un Leghista nell’uninominale al Senato! Quasi a segnalare come il collegio venga dato per perduto. Infine, per quanto concerne Liberi e Uguali, noi prevediamo un risultato superiore a quello medio nazionale, in particolare alla Camera.
Partiamo dunque dalla Camera, che in Basilicata contiene due collegi uninominali e un collegio unico regionale plurinominale. Per usare il linguaggio dell’ippica, in voga nel mondo anglo-sassone, nel collegio uninominale ciascuna lista-partito, o coalizione di partiti, presenta un cavallo e viene eletto il cavallo primo oltre il palo (first-past-the-post). In altri termini, il candidato(a) che prenda un voto in più degli altri vince.
Più complicata è l’assegnazione dei seggi nel collegio plurinominale, in quanto occorre prima un passaggio nazionale per conoscere l’attribuzione complessiva di seggi ad una coalizione e poi ai singoli partiti, data anche la verifica dei vincoli previsti dalla legge elettorale (soglia del 3% affinché una lista possa ottenere seggi e soglia dell’1% affinché i voti ottenuti da una lista possano essere computati come validi per la coalizione). Solo successivamente, si procede alla distribuzione dei seggi nei collegi.
Quindi, le previsioni sugli eletti sono soggette ad una serie di incertezze, che vanno dalla stima del risultato della coalizione, all’esito dei singoli partiti che compongono la coalizione, passando per la necessità di incrociare informazioni nazionali e circoscrizionali.
Il dettaglio delle previsioni è contenuto nell’infografica, e con questi dati i 4 seggi nel collegio plurinominale sarebbero così distribuiti: “sicuro” (ovvero con circa il 90% di probabilità) un seggio ciascuno a M5S, Csx e Cdx; probabile (70% di probabilità) un seggio a Liberi e Uguali. Segue che con questi risultati sarebbero eletti “sicuramente”: Mirella Liuzzi (capolista M5S) e Vito De Filippo (capolista Pd) e avrebbe buone probabilità di elezione anche Filippo Bubbico, capolista LeU.
Il centrodestra avrebbe un eletto sicuro e il favorito è Michele Casino (capolista di Forza Italia). Ma, è importante precisare, non sarebbero del tutto fuorigioco né il capolista di Fratelli d’Italia né quello di Noi con l’Italia. Perché? La ragione è la seguente: ipotizziamo che FdI prenda il 4,5% a livello nazionale e il 5,5% in Basilicata; segue che FdI otterrà 15-18 seggi complessivi alla Camera nella quota proporzionale, distribuiti nelle varie circoscrizioni italiane e nei diversi collegi plurinominali.
Questo partito, verosimilmente, è più forte nel centrosud, dove dunque saranno in prevalenza concentrati i seggi attribuiti alla lista.
Con una previsione centrale per il Cdx del 25%, il seggio per la coalizione è praticamente sicuro ma nessuna lista, presa singolarmente, ottiene un quoziente pieno.
Intuitivamente, con 4 seggi da attribuire nel collegio di Basilicata, se una lista ottiene ¼ dei voti, automaticamente ottiene il seggio. Ciò all’incirca corrisponde a 80.000 voti. Tuttavia, questo non significa che per ottenere il seggio occorra necessariamente il 25% (o 80.000 voti). Più semplicemente, se si ottiene un risultato inferiore non si raggiunge il quoziente pieno e si dovrà attendere (idealmente) la seconda ondata di assegnazioni, basata sui cosiddetti migliori resti.
Ora, sempre restando al Cdx, supponiamo che Forza Italia abbia ottenuto in Basilicata il 13% e FdI il 5,5%: per sapere a chi va il seggio, dobbiamo conoscere il numero di seggi nazionali ottenuti dall’uno e dall’altro partito e poi mettere in ordine i collegi migliori.
A rigore, nemmeno Noi con l’Italia può essere del tutto esclusa dalla probabilità di seggio, laddove ottenga il 3% nazionale (cioè superi la soglia) e riporti un buon risultato relativo in Basilicata.
Questa seconda ipotesi si realizza quasi sicuramente, mentre la lista balla attualmente al di sotto della soglia del 3% ma non ne è lontana.
Per quanto riguarda i collegi uninominali, Basilicata 1 (Potenza-Lauria) e Basilicata 2 (Melfi-Matera), alla luce di queste previsioni i risultati sarebbero i seguenti: a Potenza-Lauria, vincente Caiata del M5S, o meglio favorito con il 60 – 65% di probabilità di elezione; nel collegio Matera-Melfi ancora favorito Rospi, sempre del M5S, con le stesse probabilità di successo.
Come si vede nell’infografica, non attribuiamo una probabilità positiva di elezione né a Roberto Speranza, candidato di LeU nel collegio Basilicata 01, né a Filippo Bubbico, candidato di LeU nel collegio Basilicata 02, in quanto pur prevedendo un buon risultato d’insieme per questa lista e per questi candidati, appare comunque inverosimile un risultato del 30% nei collegio uninominale, essendo il 30% circa la percentuale minima necessaria per vincere il seggio
Una parola su Francesca Barra, nota giornalista televisiva e interessante candidata della società civile, in un centrosinistra lucano dominato nelle candidature da esponenti storici del ceto politico.
Perché, dunque, le attribuiamo una bassa probabilità di successo? Rispetto a Viceconte, candidato del Csx a Potenza-Lauria, in pratica un naturale candidato di centrodestra, quella di Barra è senza dubbio una candidatura più forte e di novità per il centrosinistra, ma contro di lei giocano due fattori cruciali:
(1) il vento generale, e meridionale in particolare, che soffia in questo momento forte a favore del M5Stelle, rispetto alla bonaccia (se non proprio al vento contrario) del Pd;
(2) la difficoltà del collegio per il Csx, assai superiore a quello di Potenza-Lauria, che può essere verificata anche semplicemente guardando agli ottimi risultati che in diversi comuni di rilievo inclusi nel collegio ha ottenuto il M5S alle passate elezioni politiche.
Prima di passare alla previsione per il Senato, un’osservazione: se il “quarto” seggio della Camera, come noi prevediamo, andrà con circa 70% di probabilità a LeU, allora chi rimane in competizione per questo seggio? In altri termini, la chiusura della previsione richiede si chiarisca chi ha il 30% di probabilità complementari al 70% di Liberi e Uguali. La risposta è: alla luce dei nostra simulazione, ancora una volta il Movimento 5 Stelle. Infatti, tanto più LeU si avvicina alla parte bassa dell’intervallo di previsione (10%), o addirittura sfonda al ribasso, e tanto più, di converso, il M5S si avvicina alla parte alta (34%), o ancor meglio sfonda al rialzo, tanto più elevata la possibilità che i 5S facciano il colpo del doppio seggio alla Camera.
Si tratta di uno scenario al quale non attribuiamo alta probabilità ma, d’altro canto, non può essere nemmeno escluso. Beninteso, sempre che i numeri che diamo in questo post siano fondati.
Veniamo ora al Senato. In questo caso, l’attribuzione avviene su base regionale e alla Basilicata sono assegnati 6 seggi nella quota proporzionale e 1 seggio nell’unico collegio uninominale regionale. Previsioni per liste e coalizioni: Centrosinistra 29 – 33% (31); M5S 27 – 31% (29); Centrodestra 24 – 28% (26); Liberi e Uguali 8 – 12% (10).
Da notare che al Csx viene attribuito qualche punto in più al Senato, mentre al Movimento 5 Stelle viene sottratto qualcosa. Ciò in virtù della diversa composizione dell’elettorato rispetto alla Camera, qui dai 25 anni in su, che tende a penalizzare il M5S; ma anche in considerazione della presenza di Gianni Pittella, candidato nell’uninominale al Senato.
Gianni è una vecchia gloria, in pista ormai da 20 anni, che ha deciso di abbandonare l’Europa per dedicarsi all’Italia, al Sud e alla Basilicata (e magari, legittimamente dal suo punto di vista, anche per garantirsi qualche altro anno di permanenza in Parlamento, visto che quello Europeo sarà rinnovato nel 2019 e la quinta ricandidatura sarebbe stata assai incerta).
Pittella aggiunge qualcosa, diciamo circa 1-2 punti percentuali, al risultato della coalizione. C’è anche da sottolineare che la lista plurinominale del Pd al Senato + la candidatura dell’uninominale sembrano nell’insieme meglio costruite rispetto alla soluzione della Camera. Quest’ultima, soffre della defezione (o dell’esclusione) di Lacorazza.
Il che scopre nettamente il fianco sinistro, per quanto a Lacorazza piaccia pensare che egli copra il fianco 5 Stelle. Infine, per il Senato occorrerà capire il peso della defezione del malpancista Chiurazzi, altro prezioso reperto archeologico del Csx lucano.
Per Liberi e Uguali si prevede un buon risultato anche al Senato, ma non c’è dubbio che la presenza congiunta di Bubbico e di Speranza aggiunga, almeno sulla carta, qualcosa in più al prevedibile risultato della Camera.
Da pesare la rottura con Sinistra italiana e c’è da aggiungere che Bubbico e Folino, gli unici due eleggibili di Liberi e Uguali, sono autorevoli dirigenti storici della sinistra ma anch’essi rappresentano un consolidato pezzo del ceto politico lucano.
Sulla base di questi dati, la distribuzione dei seggi potrebbe essere questa. Nel proporzionale: molto probabili 2 seggi al Csx, 2 seggi al M5S e 1 seggio al Cdx. Il “sesto” seggio è conteso tra LeU (leggermente favorito) e Cdx.
Seguono i nomi: eletti sicuri, 90% di probabilità, Margiotta (Pd), Petrocelli (M5S) e Moles (FI); con il 70-80% di probabilità eletti anche Antezza (Pd) e Gallicchio (M5S). Il sesto seggio è conteso tra Folino (LeU), leggermente favorito con il 50 – 55%, e Rosa (FdI), in piena corsa con il 40 – 45% di probabilità di essere eletto.
Non escludiamo dalla corsa, ma è comunque impresa molto più difficile, Latronico, capolista di Noi con l’Italia.
Nel collegio uninominale di Basilicata il favorito è Gianni Pittella (55 – 60%); ma noi vediamo competitivo anche il candidato del M5S, De Bonis (40 – 45%).
Bene, augurata una buona campagna elettorale a tutti i candidati, per il momento è tutto.